Calcio
March 21 2021
Così diverse, eppure unite da un destino comune: lottare per lo scudetto che chiuderà la serie storica della Juventus, prendere il posto dei bianconeri nell'albo d'oro e coronare una stagione che, comunque vada, è stata quella del ritorno di Milano sulla vetta del calcio italiano. E' vero che l'aritmetica concede ancora spazio ai sogni di rimonta juventina (11 partite e 33 punti a disposizione per colmare il gap da 10 rispetto alla capolista), ma l'andamento dei campioni d'Italia ancora in carica, le loro difficoltà e le continue cadute unite al passo spedito dell'Inter e al coraggio resiliente del Milan equivalgono a una sentenza.
Saranno Conte e Pioli a giocarsi lo scudetto. Con il primo favorito da classifica e calendario, profondità della rosa e situazione in infermeria e il secondo che non molla mai, nemmeno quando sembra sul punto di cedere. Doveva accadere a Roma dopo il doppio ko contro Spezia e nel derby: vittoria. Poteva essere a Verona la settimana successiva, con la squadra imbottita di riserve: vittoria. E vittoria anche nel terzo appuntamento con il destino lontano da San Siro, a Firenze, con nella testa la delusione della notte col Manchester da smaltire. Tre punti di svolta, tre prestazioni enormi di una squadra che si esalta soprattutto nei momenti di difficoltà e che si aggrappa a quello che - talvolta poco - con una mentalità fantastica, frutto del lavoro di Pioli.
Il crollo della Juventus toglie di mezzo i terzi incomodi. L'Inter ha un vantaggio importante, 6 punti che sono virtualmente 9 più lo scontro diretto preso di prepotenza nel derby di ritorno in cui il campo ha restituito la fotografia di una differenza di potenziale enorme tra le due squadre. In più Conte sa come si fa, ha lo stimolo in più di essere l'uomo che ha aperto e chiuso il ciclo juventino e un gruppo costruito per vincere con almeno una riserva all'altezza per quasi tutti i titolari. L'Inter è programmata per questo scudetto e sulla sua strada avrebbe dovuto trovare la Juventus. Il Milan sta facendo un miracolo, ma siccome la meraviglia non scompare giornata dopo giornata, limitarsi a immaginarlo in corsa per un posto Champions rischia di diventare riduttivo.
Anche il calendario offre poche chances, sulla carta, ai rossoneri. Dove possono sperare di prendere punti? Alla 31° quando Conte va a Napoli, ma due giornate più tardi la salita in trasferta (in casa della Lazio) la deve affrontare Pioli. Entrambi andranno a sfidare la Juventus a casa sua. Il Milan chiude a Bergamo dal dentista Gasperini, l'Inter deve ospitare Fonseca e una Roma in corsa Champions alla 36°. Insomma, a leggere le carte del campionato sembra essere tutto deciso o quasi. Invece no. I rossoneri si sono guadagnati l'onere e l'onore di giocarsela fino in fondo e adesso che non hanno più l'Europa da gestire potranno anche provare a uscire dall'emergenza costante.
Due alert, però, devono suonare; uno per parte. Il break nerazzurro è arrivato nell'unica occasione in cui Pioli ha vissuto due settimane normali, senza doppio impegno: ne sono uscite due sconfitte, come se i suoi ragazzi avessero bisogno di stimoli continui per restare in trincea. L'allarme Conte si chiama Covid, un'incognita che ha fatto visita ad Appiano in autunno e si è presentata meno in inverno salvo tornare a bussare con la primavera. Il rinvio col Sassuolo è stato un cruccio per il tecnico che avrebbe volentieri approfittato dell'onda lunga delle vittorie consecutive. Tenere attaccata la spina è la sfida che lo attende.