Calcio
September 27 2023
E' caduta l'Inter e l'unico turno infrasettimanale della stagione lascia in eredità un campionato riaperto. Non che prima fosse chiuso, per carità, ma la sensazione che lasciava la squadra di Simone Inzaghi era quella di una rosa nettamente superiore alla concorrenza, per qualità e consapevolezza. Tutto svanito nella serata in cui San Siro ha applaudito a scena aperta il talento di Domenico Berardi, 141 gol (tanti per un esterno) in una carriera in cui è sempre mancato il salto in una grande. Compirà trent'anni il prossimo 1° agosto: non è possibile rassegnarsi all'idea che tutti i treni siano passati.
Sconfitta numericamente indolore, quella dei nerazzurri, ma che deve far suonare qualche campanello d'allarme. Già a San Sebastian l'Inter era andata in crisi contro una squadra aggressiva e tecnicamente dotata e il Sassuolo si è preso la vittoria con le stesse armi condite da un ritmo superiore. E dire che Inzaghi aveva preferito rimandare a Salerno il turn over, schierando i titolari. Il tempo per analizzare i perché del ko sono compressi, la necessità di comprenderne a fondo le ragioni diventa però una priorità al netto di qualche errore individuale di troppo.
A proposito: in tre giorni il Sassuolo si è preso lo scalpo di Juventus e Inter con pieno merito alla faccia di chi si ostina a fare ragionamenti sulla carta guardando il calendario per progettare fughe improbabili o per lamentarsi di chissà qualche trattamento di sfavore.
La sconfitta dell'Inter ha accorciato la vetta della classifica. Segnali in ordine sparso: il Milan delle seconde linee, troppo spesso un vero handicap nella passata stagione, ha superato indenne il primo crash test a Cagliari. Si è visto Adli, fin qui fantasma rossonero; ha toccato oltre 80 palloni in un'ora da regista e fatto sorgere a tanti la domanda sul perché Pioli non gli abbia mai concesso una chance fin qui.
Il Napoli si è messo alle spalle le follie del post Bologna. I gol di Osimhen (freddino ancora con Garcia) e Kvaratschelia, autore di una prestazione maiuscola, sono le notizie migliori per i campioni d'Italia. Urge un chiarimento definito perché le crepe rimangono visibili e anche scarsamente giustificabili. Si è rivista la Lazio, brava a togliersi dalle secche di una spiaggia che poteva essere l'ultima anche in chiave di corsa Champions League. Solida l'Atalanta che farà tanti punti e può dare fastidio a tutti per un posto in Europa. La Juventus ha vinto di corto muso, non gioca bene ma doveva superare lo choc del tracollo col Sassuolo e lo ha fatto. Ora tocca a Roma e Fiorentina; c'è spazio per tutti.