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Inter, Spalletti paga l'errore Nainggolan e il fantasma di Conte

L'eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio costa all'Inter il primo vero fallimento della stagione. Tale va giudicato perché, soprattutto dopo l'uscita della Juventus contro l'Atalanta, mai come quest'anno si erano creati i presupposti perché la squadra rispondesse all'invito della famiglia Zhang di ricominciare a vincere un trofeo come segno di crescita del progetto complessivo.

Il verdetto di San Siro è stato impietoso al di là della conclusione ai calci di rigore. Nemmeno davanti alla prospettiva del derby in semifinale e dell'avvicinamento a un titolo il gruppo è stato capace di reagire. Ko che brucia e pesa nel giudizio complessivo della stagione, forse più dell'eliminazione nel girone di Champions League e del distacco dalla Juventus in campionato.

Che sia crisi adesso è conclamato e anche abbastanza pericoloso per le amibizioni di una società che considera l'obiettivo del quarto posto non negoziabile e che avrebbe voglia di vedere tradotto in campo lo sforzo fatto per migliorare la squadra della passata stagione. Non sta avvenendo e la gelata di gennaio rischia di costare caro soprattutto a Spalletti. Nemmeno il contratto allungato in agosto fino al 2021 lo mette al riparo dal sentirsi in discussione.

Nainggolan, rigore sbagliato in Inter-Lazio, Coppa Italia | video

Conte pizzicato nelle vicinanze della sede dell'Intertratto dal video di beIn Sports

Conte, la verità sulla la passeggiata a Milano

La suggestione di un possibile futuro con Antonio Conte in panchina rimane fortissima ed è stata alimentata anche dalla passeggiata dell'ex ct per le vie del centro con intercettamento da parte di una telecamera di beIn Sports. Ovviamente non c'è stato alcun appuntamento o incontro tra Conte, Marotta e la dirigenza Inter; sarebbe folle anche solo pensare che un club lavori al futuro incontrando un candidato per il ruolo di tecnico alla luce del sole e nel mezzo della stagione.

Però il nervosismo seguito alle immagini di Conte a spasso per Milano è una spia significativa del livello di tensione che circonda oggi Spalletti. Conte era a Milano per fatti suoi, non ha incontrato l'Inter e non è in programma che lo faccia a medio termine: vuole rientrare nel giro delle panchine eccellenti nella prossima stagione, continua ad attendere una chiamata dal Manchester United e considera l'ipotesi Inter non da scartare (anzi), ma nemmeno prioritaria.

Spalletti, però, si sta giocando il futuro in queste settimane e solo il raggiungimento degli obiettivi prefissati potrà blindarlo al suo contratto. Per questo l'eliminazione dalla Coppa Italia pesa e non poco. Anche perché arrivata in un momento di profonda involuzione della quale è difficile spiegare l'origine.


I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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Luciano Spalletti è al centro del progetto Inter. Per il momento. In estate ha avuto il rinnovo di contratto fino al 2021 come segno di investitura, ma anche lui è responsabile del disordine tattico in cui la squadra è improvvisamente precipitata. E rispetto alla passata stagione la rosa doveva essere più forte e garantire un salto di qualità

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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L'inserimento di Marotta a stagione in corso ha rappresentato certamente un upgrade a livello societario, ma ha anche costretto la struttura ad adeguarsi. Ha preso in mano la gestione dell'area sportiva con piglio 'juventino' ereditando una serie di problemi aperti. Ha qualche settimana per risolvere i più urgenti

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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Radja Nainggolan sta rendendo nulla rispetto alle aspettative. Doveva garantire il salto di qualità, ma tra infortuni e colpi di testa è stato fin qui solo un problema per l'Inter e per Spalletti che lo ha fortemente voluto. E quando i tifosi pensano che per lui è stato sacrificato Zaniolo...

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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Doveva essere il crack della stagione, preso per segnare la strada del futuro. Lautaro Martinez ha alternato cose buone ad altre meno, però la cosa per cui si è segnalato maggiormente nei primi mesi della sua avventura italiana è la difficoltà ad essere complementare a Icardi. Non è un trequartista e nemmeno un attaccante esterno: per Spalletti è un problema da risolvere a medio termine

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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Perisic è il caso più spinoso sul calciomercato. Vuole andare all'Arsenal e nelle ultime settimane non si è mai allenato con la giusta intensità. Marotta ha confermato la situazione che dovrà essere risolta in un senso o nell'altro; è chiaro che la permanenza del croato oggi è difficile da immaginare

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

ANSA / Roberto Bregani
Antonio Candreva, altro scontento per lo scarso impiego. Paga l'esplosione di Politano nel girone d'andata e vorrebbe più spazio: all'Inter o altrove

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

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Miranda è diventato la riserva di Skriniar e De Vrij, anche se a livello di minutaggio ha avuto un po' di spazio. Voleva partire a gennaio ma non ha portato un'offerta adeguata e quindi, scontento, dovrà rimanere. Un altro giocatore che Spalletti deve recuperare alla causa

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

ANSA / MATTEO BAZZI
I fatti di Santo Stefano hanno gettato una luce sinistra su una delle cose più belle, ovvero il rapporto tra l'Inter e i propri tifosi. Record di presenze e ambiente caldo: la società è stata pronta lanciando la campagna Buuu contro il razzismo, però l'onda lunga degli incidenti e delle accuse andrà misurata nei prossimi mesi. In generale la famiglia Zhang e chi lavora per l'Inter non se lo meritava

I dieci problemi dell'inverno di Spalletti

ANSA / MATTEO BAZZI
Vice campione del mondo, Vrsaljoko è stato rispedito a Madrid per problemi fisici e non verrà riscattato anche se il prestito ha impegnato non poco le risorse economiche della stagione. Non si è mai visto il laterale che a tratti ha fatto bene con la nazionale croata e con l'Atletico Madrid. Alla fine ha giocato quasi sempre il 'vecchio' D'Ambrosio

Il tradimento di Nainggolan

Certamente ha influito il mercato con le tensioni che si è portato dietro a partire dal caso Perisic. il tecnico non ha nascosto che avrebbe gradito una gestione differente a livello comunicativo da parte della società (Marotta ha scelto di mettere in piazza il malumore del croato), ma ha respinto l'idea di ogni altro condizionamento negativo dentro lo spogliatoio.

L'amara riflessione, però, porta a concludere che Spalletti è stato tradito fin qui dagli uomini che avrebbero dovuto garantire il salto di qualità e, se per Icardi al massimo si può chiedere conto di un gioco che lo lascia troppo isolato, l'identikit del maggiore indiziato porta a Nainggolan.

Il modo in cui ha calciato il rigore decisivo contro la Lazio fotografa lo stato psicologico del belga. La condizione fisica è ancora lontana da standard accettabili, il comportamento ha costretto la società alla punizione di dicembre e nessuno ha ancora visto il vero Ninja. Nell'unica parentesi in cui ha reso con un minimo di continuità - tra settembre e ottobre - sono arrivate 8 vittorie e una sconfitta. Poi si è spenta la luce.

Questo per dire quanto sia importante e anche quanto pesi nel giudizio su Spalletti che l'ha voluto a tutti i costi. Sentirlo ammettere che Nainggolan mette tante cose davanti al calcio, implicitamente un'accusa di scarsa professionalità, dopo che sul suo altare sono stati spesi 39 milioni e sacrificato Zaniolo sta diventando difficile da accettare.

La sensazione è che il destino dell'uno dipenda da quello dell'altro. Legati strettamente verso la seconda parte di una stagione in cui l'Inter dovrà cancellare in Europa la delusione di Coppa Italia. Zhang vuole vincere ed è disposto a crescere; altri tradimenti non sono ammessi.

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