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June 06 2016
L'Inter è ufficialmente cinese ed entra nel futuro. L'annuncio è arrivato nella mattinata italiana (ore 15 in Cina) quando il Suning Group ha comunicato l'acquisizione del 68,55% delle azioni del club diventando la prima proprietà proveniente dalla Cina nella nostra serie A. Un passo salutato con termini entusiastici da Zhang Jindong, nuovo punto di riferimento dell'universo nerazzurro: "Renderemo l'Inter forte e magnifica, la riporteremo alla grandezza del presidente Moratti. L'arrivo di Suning garantirà un futuro più chiaro e importante.
Un progetto che i cinesi hanno costruito negli ultimi mesi di dialogo e trattativa con Thohir e con Moratti. Quest'ultimo esce ufficialmente dalla compagine azionaria della società, mentre il tycoon resterà almeno per il momento socio di minoranza. Rilanciando i sogni mai davvero realizzati dal 2013 a oggi: "Con la partnership di Suning possiamo riportare il club all'apice".
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"Acquisizione Inter strategica per diventare leader in Europa"
Nessun dettaglio sulle cifre e le modalità dell'acquisizione, ma l'evento che Suning ha organizzato per annunciare al mondo il suo ingresso nel calcio europeo ha chiarito alcune delle motivazioni dell'investimento. "Entrare nell'Inter fa parte di una strategia per diventare leader nel business del football che in Cina è cresciuto in modo esponenziale" ha detto Zhang Jindong, a capo di un impero commerciale che punta a sbarcare nel Vecchio Continente: "Presto il nostro brand sarà importante anche in Europa".
Interessi convergenti con l'Inter che, come i cinesi hanno voluto più volte ricordare, è stata la prima squadra a fare visita in Cina (nel 1978) e ha un seguito fortissimo tra gli appassionati locali. "Il calcio e il club rappresentano una porta per Suning sulla sua crescita" è il motto di jindong. Ma non solo. "Porteremo qui la prima squadra per i prossimi cinque anni" ha annunciato Thohir, cui la trattativa con il gruppo di Nanchino consente un'uscita indolore dall'esperienza a Milano.
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Un affare da 500 milioni di euro
Il Suning Group ha convinto Thohir e Moratti valutando l'Inter intorno ai 500 milioni di euro. Un bel salto in avanti per un club con problemi finanziari e bloccato dai paletti della Uefa, carico di debiti (230 milioni di euro solo con Goldman Sachs e Unicredit più i 108 del prestito di Thohir) e dal futuro incerto. Tecnicamente i nuovi proprietari sono entrati rilevando sia la parte rimanente di Moratti (29,5%) sia una fetta delle quote del tycoon indonesiano anche se l'esistenza di patti parasociali tra i vecchi soci potrebbe aver costretto a costruire un quadro differente.
Di sicuro la firma di Nanchino, benedetta la sera del 5 giugno con un brindisi tra Thohir e Zhang Jiindong, chiude un'era nerazzurra e ne apre una nuova. Massimo Moratti esce dalla compagine azionaria rivendendo le quote rimaste a un prezzo vicino a quello immaginato nel novembre 2013 pur non essensosi rivalutato nel frattempo il club. E' disponibile a restare a dare una mano ai cinesi, che necessitano del know how per guidare una società storica come l'Inter.
Thohir rimarrà socio di minoranza al 31% (lo 0,45% ai piccoli azionisti), ma il progetto di Suning prevede l'acquisizione dell'intero pacchetto entro il 2017 per poi avviare la fase di cambiamento di tutto il management. Entro breve, però, alcune figure chiave saranno sostituite a partire dall'amministratore delegato Bolingbroke.
Cosa succede ora con il fair play finanziario?
Il cambio di assetto societario regala nuova linfa alla società, ma non ci dovrebbero essere rivoluzioni sulla linea di mercato per questa sessione. E' vero che Suning con i suoi 15 miliardi di fatturato può garantire liquidità, ma ci sono i paletti del fair play finanziario da rispettare, anche perché l'Inter è a rischio sanzioni più pesanti dopo l'accordo di un anno fa. Thohir ha tenuto il bilancio entro il limite del -30 nel 2016, ma per il 2017 l'obiettivo è ancora più difficile da raggiungere ed è il pareggio di bilancio.
Le nuove interpretazioni Uefa consentiranno al board entrante di chiedere una revisione degli accordi e di stilare un piano di rientro e sviluppo con tempistiche e flessibilità differenti. Ma ci vogliono mesi e, dunque, questa estate Ausilio sarà chiamato a fare i salti mortali. Di sicuro nel medio periodo qualche investimento sarà possibile per rendere più competitiva la squadra. Immediato sarà il tema allenatore: Mancini è in scadenza 2017 e preme per capire cosa sarà dell'Inter. Da oggi si lavora al futuro.
Moratti: "Non resto nell'Inter"
L'ipotesi di una permanenza da consigliere è stata negata da Massimo Moratti: "Io consigliere? No, mi piace rimanere come semplice amico. Non c’è bisogno di una carica. Il mio un addio definitivo? L’addio definitivo è quando uno col cuore molla una cosa, da quel punto di vista rimango sempre collegato per cui per me non è definitivo. Ai cinesi consiglio di affidarsi a chi conosce il territorio e vive in questo mare".
Sul futuro, invece, massima fiducia: "Come tutti i tifosi mi aspetto un rilancio che faranno al loro modo. Penso che lo abbiano in mente. Grandi acquisti già questa estate? Io credo di sì perché la loro volontà di farlo c’è. C’è tutta la storia del fair play finanziario della Uefa, ma credo che con il cambio di proprietà possano trattare le clausole o eventuali penalità. E questo dovrebbe dare maggiore libertà alla società. Mancini? Credo che abbiano la volontà di andare avanti con lui, ma se rinnoveranno il suo contratto va chiesto a loro”.
Moratti: "Con il Suning l'Inter tornerà a sognare"