Sport
January 08 2014
La luna di miele è terminata sul prato dell'Olimpico e non solo per la girata di Klose che ha mandato k.o. per la terza volta stagionale la squadra di Mazzarri, spedendola a 8 punti dalla zona Champions e in sesta posizione, in basso come non era mai stata dall'inizio del campionato. L'idillio tra Thohir e il mondo Inter è finito e dopo i sorrisi, gli applausi e la commozione affiorano le prime domande su quale sia il progetto della nuova società, lo stato reale dei conti e l'idea tecnica per rilanciare una squadra che appare lontanissima non solo da quella salita sul tetto del mondo (era il dicembre 2010, non una vita fa), ma anche dal resto della concorrenza.
Cosa succederà all'Inter nei prossimi mesi? C'è spazio e volontà per intervenire sul mercato già a partire dal mese di gennaio? Si può vivere e non sopravvivere anche nella prospettiva di un'altra stagione senza Europa? Thohir e soci, oltre ad accollarsi 180 milioni di debiti per rendere più leggero il bilancio, hanno intenzione anche di investire sulla squadra? Domande non più eludibili perché lo spettacolo dell'ultimo mese e mezzo (una vittoria in 6 partite anche se è stato proprio il derby) non è stato di qualità sufficiente. Mazzarri ha le sue colpe e gli arbitri pure, ma in fondo sta allenando quasi lo stesso gruppo naufragato con Stramaccioni e che un anno fa di questi tempi aveva 5 punti in più rispetto ad oggi.
LA LONTANANZA DI THOHIR - Che Giakarta fosse a 11.095 km da Milano era noto da sempre e che Thohir sarebbe stato un presidente lontano non può essere una scoperta. Il comunicato con cui il magnate indonesiano ha, però, commentato l'orrenda prestazione dell'Olimpico non può però bastare a dare risposte e una direzione al mondo Inter. "Perdere così è brutto, nessuna critica perché le analisi tecniche spettano all'allenatore. Il progetto c'è e va avanti". Niente in confronto con le corse di Moratti ad Appiano Gentile che, magari, a volte erano eccessive e controproducenti ma certamente davano il senso di una presenza fisica della proprietà che ora non c'è più. E poi qual è il progetto? In fondo Thohir non l'ha mai veramente spiegato se non parlando di sostenibilità dei conti, obiettivi a medio-lungo termine e sviluppo commerciale. Lo stadio? L'Inter pare essersi fermata. Mercato? Prima si vende e poi si compra. Obiettivi? Quella sul terzo posto è parsa una battuta, il richiamo alla finale Champions del 2016 ha fatto sorridere.
CONTO IN PROFONDO ROSSO - Il problema è che l'Inter ha un bilancio che spaventa e la situazione non è destinata a cambiare a breve. Il 2012-2013 si è chiuso con un passivo da 81 milioni di euro e la previsione per questa stagione è solo leggermente migliore (-65 milioni). I soldi della cessione del 70% a Thohir e soci saranno utilizzati per garantire all'Inter la sopravvivenza e per coprire 180 milioni di debiti così da alleggerire anche la voce interessi passivi (9 milioni all'anno, lo stipendio di un top player). Il tutto dopo una dieta dimagrante che ha già portato al dimezzamento dei costi per il personale dall'anno del Triplete a oggi: da 235 milioni di euro (premi inclusi) a 129 con tagli a tutte le voci del bilancio. A crollare, però, è stato soprattutto il fatturato: 176 milioni di euro, più vicino a quello di una squadra media italiana che ai numeri delle big europee.
A GIUGNO NUOVA SFORBICIATA: -37 MILIONI - La buona notizia è che a giugno ci sarà qualche margine di manovra in più. Vanno a scadenza dieci contratti compresi i due più pesanti: Milito (5 milioni netti) e Cambiasso (4.5). Ci sono anche Chivu (2.1), Samuel (1.5), Zanetti (1.5), Rolando (1.1), Mudingayi (1.1), Mariga (0.7), Wallace (0.6) e Castellazzi (0.5). Messi insieme fanno un totale di oltre 37 milioni di euro lordi che si libereranno per essere reinvestiti in maniera più razionale. Di questi dieci rinnoveranno in pochi e su cifre differenti. L'Inter si trova nella situazione affrontata dal Milan nelle stagioni 2008-2010, quando Galliani mandò a scadenza tutti i senatori lanciando la campagna del rinnovo solo stagionale per gli ultratrentenni. Gli uomini mercato di Thoihir (a proposito, chi?) sapranno sfruttare questa opportunità?
MERCATO SENZA COLPI - A gennaio, però, difficile aspettarsi colpi a meno che le delusioni di queste settimane non costringano Thohir a un gesto forte per rinsaldare l'ambiente. La logica è quella dello scambio tra partenze e arrivi: se si chiude per D'Ambrosio parte Pereira e uno dei giovani. Se Guarin esce si può tentare un affare last minute con qualcuno degli scontenti in giro per l'Europa. Margini ridotti, però, perché la rosa non ha più petali da sfogliare come accaduto in passato tanto che le plusvalenze sono crollate nell'ultimo bilancio da 33,9 a 3,3 milioni di euro.
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