Lifestyle
December 10 2015
"Sono sicuro che avrebbe accettato di venire all'Inter". Franco Dal Cin, già direttore generale dell'Udinese e poi direttore sportivo dell'Inter, non ha dubbi. Arthur Antunes Coimbra, detto Zico, avrebbe potuto vestire la maglia nerazzurra trent'anni fa. "Quando nel 1985 proposi il suo acquisto, il presidente Ernesto Pellegrini mi rispose che in quel ruolo eravamo già coperti con Liam Brady. In quel momento compresi il mio errore, quello che a posteriori non fatico a definire il più grande della mia vita sportiva. Avere accettato di passare da Udine a Milano".
Dal Cin negli anni Ottanta era considerato tra i dirigenti sportivi italiani più autorevoli e capaci. Molte squadre già si erano fatte avanti per strapparlo all'Udinese, dove aveva portato il calciatore che, insieme a Maradona, veniva considerato il più grande talento mondiale. "Fu una vera impresa già solo convincere Zico a lasciare Rio de Janeiro per Udine", ricorda Dal Cin, che da parte sua dopo aver rifiutato le proposte di Napoli e Fiorentina, alla fine cedette alle lusinghe di Pellegrini. "Era appena arrivato e mi volle con lui per sostituire Sandro Mazzola. Pensavo sarebbe stata la svolta della mia carriera. Invece rimasi solo un anno e mezzo".
In quei pochi mesi di permanenza a Milano, però, Dal Cin si rende presto conto della diversità del metodo di lavoro con Udine. "In bianconero decidevo tutto io, ero una persona molto fortunata, ma forse non ne avevo piena consapevolezza. A Milano avevo una coabitazione con Giancarlo Beltrami, che era a capo di tutti gli osservatori, e che nel mio primo anno all'Inter portò in squadra Tardelli, Fanna e Marangon, tre calciatori che poi resero molto meno rispetto alle alte aspettative. Lo scoglio più grande però era Pellegrini: una bravissima persona, per carità, ma compresi subito che tra noi non poteva funzionare".
Il primo contrasto fu sull'allenatore: Ilario Castagner, secondo Dal Cin, non andava confermato, mentre Pellegrini preferì rinnovargli la fiducia per poi esonerarlo a campionato in corso. Ancora più estrema la proposta di un nuovo stadio. "Suggerii l'idea di costruirne uno nuovo insieme al Milan, con azionariato popolare e abbonamenti promozionali di 10 anni per ripagare il finanziamento". Idea che Dal Cin concretizzò invece dieci anni dopo a Reggio Emilia, quando assunse la presidenza della Reggiana, realizzando lo stadio oggi utilizzato in A dal Sassuolo.
Della sua breve esperienza interista, Dal Cin è orgoglioso soprattutto dell'acquisto di Franco Causio: "Il Barone lo prelevai proprio dall'Udinese e fece un ottimo campionato. Ma poi Causio chiese e ottenne di essere ceduto perché non comprese che avrebbe dovuto accettare un ruolo alla Altafini con un minutaggio limitato a partita". Tornando a Zico, invece: "Con lui mi sentivo un po' in debito. Sapevo che non era nella situazione immaginata e gli parlai prima di accettare la proposta di Pellegrini. So che il suo eventuale passaggio a Milano mi avrebbe creato problemi con tutti i miei amici friulani, ma sono altrettanto sicuro che sarebbe stato ben felice di seguirmi all'Inter".