Un’affermazione clamorosa del presunto terrorista
Paolo Bellini su una pista alternativa nell’attentato di Bologna del 1980 è passata sotto sostanziale silenzio nei grandi media. Invece, si è preferito dare spazio alle vicende personali del condannato che l’hanno portato in prigione. Con una preoccupante scambio nell’importanza dell’informazione.