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July 08 2014
È sempre stata un’arma impropria, Marion Maréchal Le Pen. Innescata e ideata proprio da nonno Jean-Marie, fondatore e presidente dell’odiato Front national, che per rassicurare gli elettori già se la teneva in braccio infante in un manifesto elettorale per le regionali del ’92. Cresciuta quindi nel lepenismo puro da mamma Yann (secondogenita del patriarca) e dal padre adottivo Samuel Maréchal, poi iniziata da zia Marine, che due anni fa l’ha candidata nella terza circoscrizione della Vaucluse trasformandola nella deputata più giovane della storia della repubblica.
Oggi, a 24 anni, incinta di 6 mesi e contesa dai talk-show, è il volto contemporaneo della famiglia. Così furba e moderna da dire a Panorama: "Sono passata direttamente dai banchi dell’università al Parlamento, e non credo che alle prossime elezioni mi ricandiderò. Ho voglia di vedere altre cose, di aver paura di perdere il posto di lavoro come accade ai miei coetanei. Quella che faccio ora, diciamocelo, non è mica la vita vera".
Perché è così importante essere bionde per le donne Le Pen?
Non è una strategia di comunicazione, io sono bionda naturale. Allo stesso tempo, però, non nego di godere dei vantaggi che questa condizione mi offre.
Per esempio?
Beh, il mio aspetto affievolisce i sentimenti più aggressivi, suscitando simpatia e curiosità. Per una giovane donna del Front national è importante. In più, l’ammetto, uso la mia bionditudine come arma di aggancio e seduzione politica.
Jean Bourdeau, assistente parlamentare del Partito socialista, ha scritto su Twitter: "Marion Maréchal Le Pen è una stronza e una troia". Chi la odia, perché la odia?
Non credo all’odio, a quello vero, nei miei confronti. Credo sia un sentimento recitato per opportunismo politico. Trattarmi come il diavolo serve agli avversari per nascondersi dietro slogan e non entrare nel cuore del dibattito.
In parlamento è trattata come un’appestata?
Molti deputati lo fanno, e non solo a sinistra: Jean-François Copé e François Fillon per esempio (l’ex presidente dell’Ump, il partito di Nicolas Sarkozy, e l’ex premier dello stesso Sarkozy, ndr) si rifiutano di stringermi la mano. Circostanza malvista in Francia: occorre essere gentili con le signore.
Come giudica il presidente François Hollande?
Credo che sia un incapace, privo di visione e senza caratura. L’ho visto recentemente insieme al vostro primo ministro Matteo Renzi ed era ridicolo, come risultava ridicolo di fianco a Obama, o agli altri capi di stato. Hollande è una vera nullità.
Con Sarkozy sarebbe più tenera?
Sarkozy è un traditore. Si è fatto eleggere con un programma che non ha rispettato e ha imposto ai francesi il Trattato di Lisbona, contro cui si erano espressi con un referendum. S’è macchiato di colpe gravi e ha violato la democrazia.
E lo hanno arrestato...
Su questo al momento preferirei evitare di intervenire.
Nonno Le Pen ha detto che senza di lui Marine sarebbe perduta. È d’accordo?
Penso che nonno sia importante per l’esperienza e i consigli che può dare. Ma ormai è poco più che un semplice eletto: è presidente onorario senza poteri decisionali. Non è più la figura di primo piano d’un tempo e i francesi lo sanno. La risposta è no, penso che Marine non sarebbe affatto perduta.
Lei ama sua zia?
Sì. La amo molto.
È vero che si trovava in sala parto, al momento della sua nascita?
Sì. E mi ha allevata per i primi tre anni di vita, finché mia madre ha incontrato Maréchal, che ha accettato di riconoscermi come sua figlia.
A che età ha saputo che il suo padre biologico non era l’uomo di cui portava il cognome?
Ho denunciato il settimanale L’Express per averne divulgato il nome, come ho fatto con la rivista Minute che ha scritto della mia gravidanza. Non intendo discutere la mia vita privata.
Il suo concetto di privacy è piuttosto antimoderno. Lo spieghi.
È semplice. Sono contraria all’effetto People, la deriva che porta i politici a credersi personaggi e comportarsi e raccontarsi in quanto tali. Io non sono né un’attrice né una cantante. E non sono obbligata a farmi misera pubblicità condividendo la mia sfera intima.
Il fatto che suo padre adottivo fosse figlio di un pastore protestante ha influito sulla sua visione del mondo?
Ha forgiato la mia visione dell’identità cristiana della Francia, che difendo.
Si sente una peccatrice per il fatto di portare in grembo un figlio concepito fuori dal matrimonio?
No. La mia famiglia è aperta su queste cose, per niente dogmatica.
L’idea di fare un bambino...
...una bambina.
Ok, di fare una bambina nella Francia di oggi, la spaventa?
Sì, molto. Questo è un paese balcanizzato, con comunità straniere sempre più chiuse in se stesse, con la polizia che non entra in certi quartieri e le leggi della repubblica sospese.
Se sua figlia fosse gay, andrebbe al suo matrimonio?
Domanda difficile. Sarebbe una guerra tra l’amore materno e le battaglie di una vita. Spero di educarla talmente bene da far sì che l’idea non la sfiori neppure. Di certo nonno Jean-Marie ci andrebbe.