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I test Invalsi certificano i danni della Dad sui nostri ragazzi

Un sistema scolastico fermo, che ha solo in parte mitigato i danni della pandemia e della Dad sui nostri ragazzi ma che non riesce a tornare ai livelli di preparazione e competenze del 2019. Prima del Covid e di uno choc che ha travolto milioni di studenti mettendo a nudo le debolezze della scuola italiana. L'analisi dei risultati delle prove Invalsi 2021-2022 è impietosa, anche se mostra una piccola luce in fondo al tunnel: è vero che sembra essersi arrestato il peggioramento dei risultati scolastici che era stato fotografato nel 2021 rispetto al 2019, ma il parziale sollievo vale solo per primarie e secondarie di primo grado perché nelle superiori il quadro che esce è deprimente.

Una fotografia che riporta d'attualità il dibattito sulla cosiddetta dispersione scolastica implicita o nascosta, perché il problema on è più solo la percentuale di chi molla prima di concludere il proprio ciclo scolastico, ma si allarga a chi arriva in fondo senza, però, aver acquisito le competenze di base necessarie. E per questo, scrive il report sugli Invalsi 2021-2022, si trova "a forte rischio di avere limitate prospettive di inserimento nella società, molto simili a quelle degli studenti che non hanno concluso la scuola secondaria di secondo grado".

La dispersione implicita è salita dal 7,5% del 2019 al 9,8% del 2021 con una leggerissima discesa (9,5%) oggi. Ma mentre la tendenza nazionale preoccupa, quella delle aree del Sud terrorizza: Campania 19,8%, Sardegna 18,7%, Calabria 18% e Sicilia 16% disegnano un quadro di profonda diseguaglianza rispetto al resto del Paese nell'accesso alla risorsa fondamentale rappresentata dall'istruzione e dalla formazione.

PROVE INVALSI 2021-2022: I RISULTATI DELLE SCUOLE SUPERIORI

I test Invalsi sono spietati nelle scuole superiori, dove nel 2020 e 2021 non sono stati effettuati causa pandemia. Qui si registrano i cali più accentuati rispetto al 2019 pre Covid e pre didattica a distanza. A livello nazionale, gli studenti di seconda hanno fatto registrare un calo del 4% (dal 70% al 66%) tra chi è riuscito a raggiungere almeno il livello base in italiano e dell'8% (dal 62% al 54%) per matematica con un divario territoriale per cui in tutte le regioni del Mezzogiorno, con esclusione dell'Abruzzo, chi si è fermato prima del livello base ha superato la metà (oltre il 55%) in matematica ed è rimasto poco sotto (40%) in italiano.

Non è andata meglio ai maturandi 2022, anzi. Fa impressione scoprire che solo uno su due (52%) ha concluso il ciclo di studi con un livello minimo di conoscenza della lingua italiana o (50%) delle competenze di matematica o in quelle di lingua inglese (52%). Con la solita situazione al Sud in cui la certificazione sufficiente è un miraggio per pochi: 40% in italiano in Campania, Calabria e Sicilia, 30% in matematica in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) e addirittura 20% nel listening inglese. Un disastro da cui nasce l'allarme per la dispersione scolastica nascosta o implicita.

PROVE INVALSI 2021-2022: I RISULTATI DELLE SCUOLE MEDIE

Leggermente migliore la fotografia delle scuole secondarie di primo grado, le medie. Qui il calo post pandemia si è fermato in italiano e matematica e c'è qualche segnale di ritorno alla normalità in inglese. Le percentuali sono superiori rispetto a quelle degli studenti delle superiori, pur restando del tutto attuale il tema della diseguaglianza educativa.

A livello nazionale, hanno raggiunto un risultato considerato almeno adeguato di competenza il 61% di chi ha fatto la prova di italiano e il 56% di matematica con dati in linea rispetto al 2021, segno che il calo si è arrestato. In inglese l'inversione di tendenza: 78% (+2 punti) per il reading e 62% (+2) per il listening.

PROVE INVALSI 2021-2022: I RISULTATI DELLE ELEMENTARI

La lice in fondo al tunnel è quella delle scuole primarie, dove si è tornati al livelli del 2019 sia per chi quest'anno era in 2° che per chi ha concluso il ciclo delle elementari. Bambini e bambine diversamente toccati dalla didattica a distanza ma comunque coinvolti nell'emergenza che ha reso difficile per oltre un anno l'accesso alle aule scolastiche e al rapporto diretto con i propri insegnanti.

La tenuta del sistema, però, c'è e i risultati delle prove Invalsi lo hanno testimoniato. Dopo il secondo anno il livello base in italiano (72%) e matematica (70%) è stato raggiunto sostanzialmente da 3 allievi su 4, mentre dopo il quinto anno la percentuale in italiano è addirittura salita all'80% mentre quella di matematica è scesa al 66%. Addirittura superiori i dati sulla certificazione nella lingua inglese. Diminuisce la differenza tra le scuole di tutta Italia, segnala il report, pur rimanendo una percentuale di diseguaglianza rispetto al Mezzogiorno.

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