Il profilo di F.R. James, un terrorista imprevedibile, quindi imprendibile
Frank Robert James, l'uomo che ha sparato ad almeno 10 persone alla stazione della metropolitana di Sunset Park (Brooklyn) lo scorso 12 aprile, è stato arrestato e accusato mercoledì scorso, dopo essere sfuggito alla cattura per più di 24 ore in una città dove gli davano la caccia più di 36.000 agenti di polizia, senza contare gli US Marshall e l’FBI. Il commissario del Dipartimento di polizia di New York (NYPD) Keechant Sewell ha dichiarato in una conferenza stampa mercoledì pomeriggio: «Spero che questo arresto porti un po' di conforto alle vittime e alla gente della città di New York». A proposito del suo arresto l'Associated Press e altri media americani, hanno riferito che sarebbe statolo stesso James a chiamare la polizia, anche se un portavoce del NYPD ha rifiutato di commentare, dicendo che «i suggerimenti segnalati alla piattaforma Crime Stoppers sono anonimi». Testimoni oculari che si trovavano nell'area dell'East Village hanno raccontato di aver informato la polizia su dove si trovasse James, e tra loro c’èra anche Zack Tahhan, un immigrato siriano che si è trasferito negli Stati Uniti cinque anni fa e che è stato identificato dai passanti come la persona che ha denunciato James. Tahhan, che lavora per una società di sicurezza, ha raccontato ai giornalisti di aver individuato James su una telecamera di sicurezza e di aver chiamato la polizia.
Non è chiaro come Frank Robert James dopo aver sparato 33 volte sia riuscito a fuggire dalla scena. Secondo i video e i resoconti dei testimoni oculari, i pendolari sono scappati da un vagone pieno di fumo in preda al panico mentre si fermava alla stazione. Molti si sono precipitati verso un treno <<R>> che si trovava dall'altra parte del binario, probabilmente lo stesso dove James era salito a bordo. Secondo il capo degli investigatori del NYPD, «James è salito a bordo di un treno R che si è fermato alla stazione di Sunset Park ed è sceso ad una fermata». La polizia dopo aver ritrovato sul luogo dell’attentato anche la chiavi del furgone della U-Haul noleggiato da James, ha rinvenuto al suo interno «una pistola semiautomatica da 9 mm, tre caricatori tipo Glock, un'accetta, proiettili e frammenti di proiettili, due granate fumogene esplose e due non detonate, benzina e fuochi d'artificio».
Secondo gli inquirenti la pistola era stata acquistata da Frank Robert James in Ohio nel 2011, un fatto che lascia perplessi visto che l’uomo che ha vissuto in Wisconsin, Ohio, Pennsylvania, New Jersey e New York City, pur non avendo riportato condanne penali definitive è stato arrestato ben nove volte: a New York, dal 1992 al 1998, e tre arresti nel New Jersey, nel 1991, 1992 e 2007. Secondo alcuni media locali l’uomo nel 2019 era stato segnalato all’antiterrorismo per i suoi video pubblicati sul canale di You Tube prophet oftruth88 che prima di essere chiuso due giorni fa contava ben 3.770 iscritti. Qui il sessantaduenne inneggiava alla guerra razziale e insultava le persone di colore, i bianchi, gli ebrei, i messicani e gli asiatici, accusati di qualsiasi cosa in lunghi e farneticanti monologhi che ad un certo punto gli sarebbero valsi alcuni colloqui con la divisione antiterrorismo dell'Fbi. E poi cosa accadde? Nulla, Robert Frank James venne ritenuto uno dei tanti pazzoidi che si sfogano sul web ma si sbagliavano perché osservando il suo canale You Tube non si poteva non notare come l’uomo avesse perso il controllo visto che oltre a descriversi come una persona che soffriva di problemi mentali, parlava del «mio desiderio di uccidere le persone», «essendo un profeta di sventura».
Negli ultimi tempi aveva anche sviluppato una vera e propria ossessione per Eric Leroy Adams, membro del Partito Democratico e sindaco afroamericano di New York dal 1º gennaio 2022, che insultava e minacciava apertamente per le politiche adottate su criminalità e senzatetto. Le stesse cose le faceva anche su Twitter dove aveva un account intestato a Frank Whitaker, dove inneggiava ai Black Lives Matter, alla Black Liberation Army, e a delle iconiche personalità dell’estremismo islamico afroamericano come Elijah Muhammad, morto nel 1975, che fu a capo della Nation of Islam, organizzazione afroamericana fondata con la volontà di interpretare nella maniera più radicale le leggi dell'Islam. Inoltre, nei suoi tweet ricordava Louis Farrakhan, alias di Louis Eugene Wolcott, a sua volta leader della Nation of Islam e personaggio a dir poco controverso a causa dei suoi sermoni e degli interventi pubblici ritenuti da molti antisemiti, omofobi e misogini. In ogni caso la figura di Frank Robert James resta un mistero. Cosa faceva a New York? Che lavoro faceva per mantenersi e cosa ha fatto in passato? Le autorità ad oggi non hanno rivelato nulla, un fatto che alimenta i misteri che gravano su questa storia; uno su tutti è quello del sistema di videosorveglianza della stazione della metropolitana dove è avvenuta la sparatoria che non era in funzione, un fatto a dir poco incredibile, visto che stiamo parlando della metropolitana già di per sé un obbiettivo sensibile ed in particolare se parliamo della città di New York che con il terrorismo ha un conto aperto dall’11 settembre 2001. A proposito di questo su Twitter centinaia di utenti scrivono: «Perché le telecamere della stazione non funzionavano? In quali altre stazioni non funzionano le telecamere? Questo non è accettabile». Janno Lieber, CEO della Metropolitan Transportation Authority, la più grande rete di trasporto del Nord America, che serve una popolazione di 15,3 milioni di persone in un'area di 5.000 migliaia quadrate che circonda New York City attraverso Long Island, lo Stato di New York sudorientale e il Connecticut, ha dichiarato sempre mercoledì scorso alla CBS News che «il guasto alle telecamere probabilmente è stato causato da un possibile problema con il server». Lieber ha anche aggiunto che c'è «un'enorme gamma di video da altre stazioni su quella particolare linea della metropolitana e che ci sono immagini di questo tizio che verranno trovate». Infine abbiamo chiesto alla dottoressa Cristina Brasi, Psicologa Criminologa ed Analista Comportamentale, di tracciare il profilo di Frank Robert James:
«L’attacco, premeditato, messo in atto da Robert Frank James, non aveva la finalità di uccidere, ma era, con grande probabilità, un atto dimostrativo finalizzato a palesare, come da lui esplicitamente dichiarato in uno dei suoi molteplici video postati in rete, che il piano della sicurezza della metropolitana non sarebbe stato in grado di bloccare “nessun crimine” e dove l’arresto di eventuali criminali sarebbe stato impossibile. James era al corrente del fatto che le telecamere in quella stazione erano disattivate e, sempre come dichiarato, conosceva bene i punti di ingresso e di uscita della stessa. È plausibile che la carta di credito sia stata lasciata volontariamente sul percorso al fine di essere trovato. L’uomo, difatti, al momento dell’arresto, era seduto in attesa in un fastfood e, all’arrivo della polizia, ha dichiarato “credo di essere io l’uomo che state cercando”; non ha opposto resistenza e si mostrava calmo e sorridente. È interessante come l’azione di James presenti caratteristiche comuni alle motivazioni che hanno condotto all’azione Tobias Rathjen, protagonista della strage di Hanau il 19 febbraio del 2020, profilato all’epoca dei fatti con il collega Giulio Tatoni. Entrambi ravvisavano dei pericoli relativi a rischi di guerre e scontri innescati da odi di natura razziale. Altro elemento comune è l’accusa rivolta ai servizi sociali e di cura che li avevano in carico e che, non solo non erano stati in grado di aiutarli, ma che avrebbero peggiorato la loro condizione psichica. I profili personologici sono completamente differenti, ma è interessante vedere come entrambi avessero più volte dichiarato i loro intenti, ma come le loro dichiarazioni non fossero state ritenute valide, nonostante entrambi fossero stati attenzionati dall’antiterrorismo. Lo stesso accadde con Anthony Quinn Warner il 25 dicembre 2020 a Nashville. Anche in quel caso, nella profilazione condotta, emerse l’esplicitazione di quanto poi messo in atto, oltre che l’agito intenzionale e con uno scopo ben preciso».
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