Economia
July 27 2017
Una proroga di quasi 3 settimane, dal 31 luglio al 20 agosto. E’ quella concessa dal governo a molti contribuenti italiani (non a tutti) per pagare le principali imposte dovute nel 2017, che vengono saldate solitamente nei mesi estivi. Nei giorni scorsi, infatti, è stato approvato un decreto del Ministero dell’Economia che sposta in avanti le scadenze dei versamenti dell’iva, dell’irap e dell’irpef.
Si tratta però di un’agevolazione concessa soltanto alle imprese e ai lavoratori autonomie non ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Il fisco, dunque, ha deciso di usare due pesi e due misure, con una inevitabile conseguenza: creare parecchia confusione tra i contribuenti. Ecco, per chi vuole chiarirsi un po’ le idee, un riepilogo di tutta la vicenda:
Come sa bene chi si barcamena con la dichiarazione dei redditi, il 30 giugno di ogni anno scade il termine per i versamenti (a saldo o della prima rata di acconto) delle principali imposte: iva, irap, irpef, e ires
Chi vuole versarle un po’ più tardi, può aspettare fino al 31 luglio ma deve pagare la cifra dovuta applicando una maggiorazione dello 0,4%.
Il decreto delle scorse settimane ha cambiato le carte in tavola, prorogando appunto al 20 agosto la seconda scadenza fissata inizialmente per il 31 luglio. Peccato, però che ci sia stata parecchia confusione su quali categorie di contribuenti possono beneficiare di questa possibilità.
Inizialmente sembravano coinvolte solo le imprese, poi è stato chiarito che anche i singoli lavoratori autonomi possono beneficiarne. Conservano invece le vecchie regole i lavoratori dipendenti e i pensionati, che di solito presentano la dichiarazione dei rediti con il modello 730. Dunque, riguardo alle scadenze fiscali da rispettare, la platea degli italiani si trova oggi divisa sostanzialmente in due.
Non saranno certo felici quei contribuenti che hanno fatto i salti mortali per rispettare le vecchie scadenze e adesso vedono una proroga in zona Cesarini per chi invece è in ritardo.
Per saperne di più: