Economia
November 12 2013
Nessuna imposta sui redditi per chi guadagna meno di 12mila euro lordi all'anno. E' quanto accadrebbe se venissero approvati due emendamenti bipartisan alla Legge di Stabilità, che hanno come primi firmatari la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco del Pdl e il suo collega del Pd, Giancarlo Sangalli. Entrambi propongono di alzare da 8mila a 12 mila euro all'anno la soglia della no tax area, cioè il limite di reddito al di sotto del quale non si paga l'irpef, l'imposta sulle persone fisiche.
LEGGE DI STABILITA', AVANTI A COLPI DI EMENDAMENTI
La proposta ha però già ricevuto una mezza bocciatura dalle file del governo: il vice ministro all'economia, Stefano Fassina , ritiene infatti che un provvedimento del genere sarebbe troppo costoso, poiché peserebbe sulle casse dello stato per una cifra ben superiore agli 1,8 miliardi di euro, stimati invece nella relazione tecnica allegata a uno dei due emendamenti. Inoltre, secondo Fassina, l'estensione della no tax area comporterebbe un alleggerimento generalizzato della pressione fiscale e avvantaggerebbe dunque anche i contribuenti con un reddito alto, oltre a quelli più poveri.
In realtà, se la no tax area venisse semplicemente allargata, conservando i meccanismi di funzionamento attuali, a trarne beneficio sarebbero soltanto i contribuenti che guadagnano poco, fino a 12mila euro lordi all'anno. Oggi, infatti, l'esenzione dall'irpef a favore di chi ha un reddito basso si ottiene con un sistema di detrazioni che si annullano completamente per chi guadagna più di 55mila euro lordi all'anno. Esempio: un lavoratore dipendente che ha una retribuzione lorda di appena 8mila euro ogni 12 mesi, oggi è soggetto in teoria a un'irpef del 23% (cioè l'aliquota del primo scaglione di reddito, tra 0 e 15mila euro), che corrisponde a un'imposta lorda di 1.840 euro all'anno. Lo stesso contribuente ha però diritto anche a una detrazione per lavoro dipendente di 1.840 euro che azzera completamente l'irpef e gli consente di non versare neppure un centesimo al fisco, poiché rientra nella no tax area (che per i dipendenti è a fissata appunto a 8mila euro, per pensionati è a 7.500 euro e per i lavoratori autonomi poco sotto i 5mila euro all'anno di reddito).
Se invece lo stesso contribuente guadagna un po' di più, le detrazioni a cui oggi ha diritto si riducono in maniera progressiva (facendolo uscire dalla no tax area) per azzerarsi completamente sopra la soglia di reddito dei 55mila euro. Un lavoratore senza figli a carico e con una retribuzione lorda di 9mila euro all'anno, per esempio, nel 2014 dovrà pagare circa 275 euro di irpef. Ora, se si vuole allargare il perimetro della no tax come propongono i due emendamenti presentati in Parlamento, basta innalzare un po' le detrazioni da lavoro o da pensione per chi guadagna fino a 12mila euro all'anno, mantenendo il tetto massimo per i redditi sopra i 55 mila euro e lasciando invariato il meccanismo con cui vengono applicate le agevolazioni fiscali. In questo modo, il numero dei contribuenti che non pagano imposte crescerebbe notevolmente: dai circa 9 milioni attuali, si passerebbe probabilmente ad almeno10-12 milioni, se non di più.
Il beneficio maggiore lo otterrebbero i lavoratori senza familiari a carico e con un reddito di 12mila euro lordi all'anno, corrispondenti a circa 820 euro netti al mese. Nel 2014, con le attuali regole dell'irpef, questi contribuenti dovranno versare ben 1.100 euro d'imposta. Se invece fossero inclusi nella no tax area, non pagherebbero nulla, con un risparmio medio di oltre 90 euro al mese. Per chi guadagna 10 mila euro all'anno (cioè poco più di 700 euro netti al mese) vi sarebbe invece un risparmio sull'iperf (e un aumento della busta paga) attorno a 40 euro mensili (sempre nel caso di chi non ha familiari a carico). Meno avvantaggiati risulterebbero invece i lavoratori con redditi bassi ma che beneficiano già di altre detrazioni, perché devono mantenere il coniuge o i figli. Con le regole attuali, infatti, un contribuente che guadagna 12mila euro lordi e ha almeno due familiari a carico non deve pagare neppure un centesimo di irpef. In questo caso, l'allargamento della no tax area non comporta alcun beneficio.