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CHRISTOPHE SIMON/AFP/Getty Images
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Rio 2016: 10 arresti per sospetto terrorismo, sale l'allarme Isis

Dopo l'appello pubblicato da un sito jihadista legato all'Isis con il quale si invitano i "lupi solitari" a fare attentati a Rio durante i Giochi, ad aumentare l'allarme sulle imminenti Olimpiadi è arrivato l'arresto da parte della polizia federale brasiliana di un gruppo di dieci persone sospettate di preparare un attacco proprio dopo essere state reclutate via Internet dallo Stato Islamico.

Veri terroristi?
Se il ministro della Giustizia, Alexandre de Moraes, nell'annunciare l'operazione ha parlato di un vero e proprio gruppo collegato in qualche modo all'Isis, il giudice federale brasiliano Marcos Josegrei da Silva (che ha emesso gli ordini di cattura) ha tuttavia usato toni più cauti: ''Non li definirei terroristi, perché non possiamo dire che avrebbero commesso atti di terrorismo. Ma sono certamente persone che esaltavano questi atti'', ha infatti detto ai media il magistrato. Che ha poi anche voluto sottolineare come non ci fosse un vero e proprio capo a coordinare gli eventuali progetti di attentato: ''Difficile parlare della presenza di un leader, perché non esiste una struttura verticistica. Ma vi sono alcuni elementi più attivi di altri, che hanno una dimestichezza maggiore con questo tipo di azioni".

Di certo c'è invece il fatto che uno dei dieci arrestati, il 23enne Vitor Barbosa Magalhaes, si è convertito all'islam nel 2010 e, due anni dopo, ha trascorso sei mesi in Egitto, dove ha frequentato un corso per imparare l'arabo e si è fatto fotografare con una bandiera dell'Isis

L'isis è già in Brasile?
Anche se le autorità hanno in un qualche modo "ridimensionato" l'arresto, l'allarme rimane comunque assai alto e il gruppo di arrestati conferma in un qualche modo quanto segnalato dal gruppo di intelligence Site, che pochi giorni fa ha rivelato l'esistenza in Brasile del sedicente gruppo integralista "Ansar al-Khilafah Brazil", il primo in America latina a giurare fedeltà allo Stato Islamico, creando tra l'altro un canale sul servizio di messaggistica istantanea Telegram dove sono già stati postati messaggi con riferimenti diretti ad azioni terroristiche da compiere durante le Olimpiadi.

Agenti da tutto il mondo
Il rischio di un attacco durante gli imminenti Giochi è stato peraltro definito ''alto'' anche da Jean Paul Laborde, responsabile della Direzione antiterrorismo delle Nazioni Unite, mentre il presidente ad interim brasiliano, Michel Temer, ha annunciato di aver fatto alzare i dispositivi di sicurezza dopo la strage di Nizza e ha registrato un videomessaggio per assicurare ai turisti stranieri che potranno assistere ai Giochi in ''piena sicurezza e tranquillità''. Per garantire le quali sta per arrivare a Rio una "divisione" di agenti segreti provenienti da un centinaio di diversi Paesi per scambiare informazioni e integrare il già massiccio schieramento di sicurezza, formato da 85 mila uomini: 47 mila delle forze di polizia e 38 mila delle forze armate.

Quelle "strane" richieste di accredito
Tra le misure anti-terrorismo attuate in Brasile va intanto registrata anche l'entrata in vigore delle nuove regole di sicurezza per i voli interni, che prevedono controlli simili a quelli già in vigore per i voli internazionali: niente più liquidi a bordo (come consentito sino a pochi giorni fa) e controlli più accurati del bagaglio a mano e delle borse con i computer. Previste anche perquisizioni personali di soggetti ritenuti "sospetti", che in caso di rifiuto del controllo non saranno imbarcati.

Controlli accurati sono stati annunciati anche per la stampa, i volontari e gli stessi rappresentanti governativi, specie dopo che le autorità di sicurezza hanno accertato che quattro persone con accertati legami con il terrorismo internazionale hanno tentato di accreditarsi per l'Olimpiade di Rio. I quattro facevano parte di una lista di "sospetti" elaborata dal Ciant, il Centro Integrato Antiterrorismo di Brasilia, che ha pure specificato come - inclusi i suddetti quattro - in totale quaranta persone segnalate dalle varie "intelligence" internazionali hanno richiesto un pass olimpico, oltre a 61 persone di nazionalità brasiliana verso le quali è stato spiccato un mandato di arresto per crimini o condanne varie.

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