Smartphone e tablet
June 14 2023
Telefono in mano a metà strada tra Europa e Asia, sulle vie di Istanbul dove sul Bosforo si mescolano la tradizione islamica e lo sguardo ottimistico verso il futuro di chi strizza l'occhio alla vicina Europa, mentre i profumi delle spezie inondano ogni angolo e i turisti si distribuiscono tra le meraviglie cittadine. Un'esperienza condivisa che faccio con Honor Magic 5 Pro come compagno di viaggio, chiamato a immortalare moschee e mercati, assistendo al rito dei fedeli in preghiera di gruppo all'aperto e al lavoro certosino dei venditori ambulanti, poco inclini alle urla e ben predisposti a diffondere sorrisi ai curiosi che li avvicinano.
Il cameraphone è il prodotto con cui la nuova Honor, non più legata a Huawei e pronta a investire tanto per diventare il terzo produttore in Europa, punta a scalare posizioni sul mercato e nella mente degli appassionati, perché le tripla fotocamera con tre sensori 50 megapixel che al principale unisce ultrawide e teleobiettivo è garanzia di ottimi risultati, anche ma non solo per la stabilizzazione che riduce le titubanze e i tremolii durante lo scatto. Girando per la città gli occhi sono continuamente attirati da immagini e rumori dell'ambiente circostante, quindi per cogliere l'attimo servono velocità di tocco e messa a fuoco, insieme alla reattività dell'otturatore. Un problema che Honor ha risolto con Millisecond Falcon Capture, algoritmo che permette di catturare agevolmente e con chiarezza scene complesse, soprattutto il momento topico di situazioni con soggetti in movimento. Più che le parole, sono le immagini scattate passeggiando nella capitale turca a raccontare l'efficacia del software che sfrutta l'intelligenza artificiale. Per gli amanti del genere, inoltre, Honor ha introdotto la funzione AI Motion Sensing Capture, in grado di rilevare automaticamente il punto più alto di un salto e di catturare il fotogramma in alta definizione.
Con i suoi 140 metri di lunghezza e 366 colonne con diversi capitelli, la Basilica Cisterna è una tappa obbligata a Istanbul, specie se l'intento è fotografarne gli interni, perché l'illuminazione in costante mutamento consente di sbizzarrirsi con gli scatti, che dosando i parametri manualmente (è più semplice di quanto si pensi) molto spesso regalano risultati che rimandano erroneamente a mani esperte. Il silenzio della cisterna sotterranea che assicurava le riserve di acqua al Gran Palazzo dell'allora Costantinopoli fa da contraltare al fracasso di uno dei mercati più grandi, antichi e popolari del mondo. Oltre al via vai di persone che non conosce sosta, qui tutto è in vendita e qualsiasi prodotto ha un prezzo da trattare, con la difficoltà maggiore che riguarda la valutazione di ciò che si sta per acquistare, perché se la Turchia è uno degli hub globali della contraffazione, il Gran Bazar è un immenso labirinto dove vero e falso si mischiano, intrecciano e guardano da vicino. Un luogo affascinante ricco di drappi, colori e parecchi altri dettagli da catturare alternando zoom e grandangolo.
Con un volo di poco più di un'ora ci si sposta in Cappadocia, dove si entra in una mondo rallentato,dai tempi dilatati e con la calma a dominare la scena. Un angolo di terra che impressiona tanto, poiché basta guardarsi intorno per percepire di essere in un museo a cielo aperto, noto per le mongolfiere che riempiono il cielo all'alba, ma anche e soprattutto per i rilievi rocciosi in tufo che più di ogni altro caratterizzano il luogo, patrimonio Unesco dal 1985. Dai Camini delle Fate, il cui nome rimanda alla leggenda dei massi posati sulla cima delle formazioni dalle divinità celesti, alla Devrent Valley e fino alla Red e Rose Valley, il suggestivo panorama frutto dall'azione del vento sulle distese di tufo nate dopo le eruzioni dei vulcani Hasan Daği e Erciyes Daği, ha creato forme che innalzano la Cappadocia a meta senza eguali (anche per i fan di Guerre Stellari, girata in parte nel paesaggio lunare di Göreme). Una dose estrema di storia da portarsi a casa con una serie di scatti d'autore, utilizzando l'effetto bokeh nei ritratti e calibrando manualmente il livello di contrasto per far risaltare le diverse sfumature degli ambienti, in particolare nelle molte città sotterranee presenti nell'area (nella sequenza di immagini sopra c'è quella di Ozkonak).