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October 15 2024
Che il progetto italiano della banda larga sia in ritardo non è una novità, se si tralasciano alcune parti, come il cablaggio sottomarino delle isole minori, oppure quanto sta accadendo in Lombardia, i tempi si stanno allungando sempre di più. Lo chiamano “Piano Italia a 1 Giga” ed era il primo dei progetti d’intervento pubblico della strategia italiana per la Banda ultra-larga in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevedeva uno stanziamento di 3,8 miliardi di euro. Se si prende a esempio la Lombardia, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha aggiudicato a Open Fiber i lavori, che dovrebbero concludersi nel novembre 2026 garantendo la copertura di 397.008 numeri civici con una spesa di 209.934.821 euro, ma non tutte le regioni hanno la velocità della Locomotiva d’Italia, così ora il governo apre alla sperimentazione della connessione rapida via satellite in collaborazione con Elon Musk e la sua rete Starlink. Il piano per il 5G, secondo Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, sarebbe “In linea con il cronoprogramma”, come ha spiegato ai giornalisti: “Abbiamo superato la metà del piano portando la fibra su 5.286 torri, mentre per quanto riguarda la ‘densificazione’ sono state coperte circa 300 nuove aree. In quest’ultimo caso, i permessi rimangono un punto critico. Il Dipartimento ha incontrato i rappresentanti della maggior parte dei comuni coinvolti nel piano per risolvere i problemi, ma nonostante questi sforzi il tasso dei dinieghi da parte degli enti territoriali è ancora del 42%. Questo dato evidenzia la necessità di continuare a lavorare insieme agli enti locali per trovare soluzioni condivise.” Ora usando i satelliti si pensa che senza scavi ai lati delle strade per posare i cablaggi né l’installazione di centrali informatiche, sarà più semplice e rapido diffondere il collegamento web ad alta velocità. In realtà le cose non sono così semplici perché anche il collegamento satellitare ha i suoi limiti. Come il cattivo tempo, che attenua i segnali - anche se i satelliti Starlink sono su orbite “basse”, quindi sono più vicini a terra di altri (per intenderci di quelli televisivi), e sono schierati con una densità elevatissima, infine supportati nel nostro territorio nazionale dalle stazioni di terra situate a Lacchiarella (Pavia), di Foggia e Marsala (Trapani).
Per verificare la copertura esiste questo link: Live Starlink Satellite and Coverage Map (satellitemap.space).
Ma una situazione critica potrebbe comunque verificarsi nei fondivalle più stretti, dai quali non è sempre facile avere i satelliti in vista delle antenne, così il meglio sarebbe un sistema misto fibra-satellite che consenta entrambe le possibilità, ma per saperlo bisogna sperimentare. Così tre regioni, scelte tra nord, centro e sud del Paese saranno il banco prova dei test pilota. Lo ha spiegato lo stesso sottosegretario Butti al Sole 24 Ore con queste parole: “Il Piano Italia a 1 Giga è un elemento chiave del nostro impegno nel Pnrr e siamo consapevoli dell’importanza di raggiungere il risultato previsto per il novembre 2026. Così il Dipartimento per la trasformazione digitale, di cui mi avvalgo, sta lavorando per sostenere gli operatori aggiudicatari nella realizzazione del Piano con l’obiettivo di semplificare e accelerare i lavori. A settembre queste società hanno complessivamente raggiunto il traguardo di un milione di civici collegati ma, visti i ritardi, il Governo sta esplorando opzioni che possano contribuire a garantire connettività nell’immediato. E con riferimento alle aree più remote, stiamo valutando con Starlink e altri operatori l’integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti. Non abbiamo avviato sul punto un’interlocuzione con la Commissione europea, le sperimentazioni alle quali stiamo pensando serviranno per acquisire elementi conoscitivi e tecnici idonei a formulare delle proposte convincenti anche in sede europea considerando, in particolare, la conformazione del nostro territorio nazionale”. Intanto però la Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Stroppa, trent’anni, referente di Starlink per l’Italia, nell’ambito del procedimento per corruzione e turbativa d’asta che ha visto l’arresto del direttore generale di Sogei, Paolino Iorio. Secondo la GdF l’uomo, “nell'apprendere del progetto volto all'acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta della posizione (…) per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo, Andrea Stroppa”. Il sospetto sarebbe quello di agevolare l’assegnazione del progetto Starlink per il pubblico alla società Olidata Spa, accusa ovviamente tutta da dimostrare.