Calcio
June 15 2024
Sulla vittoria dell'Italia nel debutto europeo con l'Albania c'è la firma dell'Inter...Nazionale. Nel bene e nel male. Bastoni e Barella gli autori dei due gol della rimonta dopo lo svantaggio choc (24 secondi, record assoluto) propiziato da un clamoroso errore di Dimarco. Usciamo dalla prima curva di Euro 2024 in piena velocità ed è la cosa che conta di più, vista la complessità di un girone in cui partire bene voleva dire mettere in discesa la corsa all'ottavo di finale mentre non vincere avrebbe significato complicarsi maledettamente la vita.
Cinque cose che ha detto la sfida con l'Albania:
1 - Spalletti è uno stratega capace di spremere il meglio possibile dai suoi giocatori. Dopo aver provato la difesa a tre nel pre-Europeo si è presentato con quella a quattro e tutti hanno recitato il ruolo assegnato con piena consapevolezza. E' stata una bella Italia, resa ancora più apprezzabile dallo svantaggio cui si è condannata da sola a inizio partita. Poteva essere un colpo da ko, è stato assimilato in fretta e trasformato in benzina per la rimonta. Dal punto di vista caratteriale e umano, una bella nazionale;
2 - Barella, Donnarumma e Chiesa sono i leader della squadra di Spalletti. E sono entrati con il piede giusto nell'Europeo compreso lo juventino che è reduce da due stagioni di alti (pochi) e bassi (molti). Hanno risposto presente all'appello;
3 - Jorginho ha ancora molto da dare. Da rivedere contro avversari più aggressivi e mobili rispetto all'Albania della prima ora di gioco, ma a tratti l'Italia ha ritrovato il metronomo che ci ha portato a Wembley nel 2021;
4 - Calafiori gioca come se fosse in azzurro da sempre e, invece, era appena alla terza presenza con la nazionale maggiore. Un anno fa sul mercato non lo voleva nessuno o quasi. Oggi vale i 40 milioni del prezzo del suo cartellino e ha evidenti margini di crescita;
5 - Come dice Spalletti "abbiamo sempre la bischerata in canna". Sarà il caso di toglierci in fretta il vizio perché una volta si può essere perdonati, ma alla seconda il rischio è di finire male e sarebbe un peccato. L'errore di Dimarco dopo una manciata di secondi è stato imperdonabile. Immaginiamo di aver iniziato il nostro Europeo con mezzo minuto di ritardo e facciamo finta non sia esistito perché il valore dell'Italia è inferiore a quello delle big del Vecchio Continente e per andare avanti, molto avanti, dovremo semplicemente essere perfetti.
A proposito delle altre: impressiona la Spagna, nessuna sorpresa dalla Germania travolgente contro la Scozia mentre la Croazia che si è consegnata alle Furie Rosse potrebbe cambiare alcune considerazioni sul raggruppamento dell'Italia. In sintesi, se i vecchi croati sono arrivati al canto del cigno allora la porta della seconda fase potrebbe essere stata già spalancata. Guai a fidarsi, però la sensazione è che la carta d'identità sia un avversario implacabile anche per Modric, Koovacic e Brozovic.