Juventus e Figc, il giallo dell'amichevole allo Stadium

L'unica certezza è che il prossimo 31 marzo l'inno di Mameli risuonerà sotto la Mole. Italia-Inghilterra si giocherà a Torino, a celebrare l'anno in cui il capoluogo piemontese sarà capitale europea dello sport. Le certezze, però, finiscono qui perchè intorno all'amichevole che la nazionale di Conte disputerà tre giorni dopo la trasferta in terra di Bulgaria, con in gioco punti pesanti per la qualificazione ad Euro 2016, si è aperto da mesi un balletto di notizie e smentite assai curioso. Dove giocheranno Italia e Inghilterra? All'Olimpico proprietà del Comune e sede delle gare del Torino o allo Stadium della Juventus? Le ultime parlano di Agnelli determinato a portare gli azzurri nell'impianto di proprietà dei bianconeri mentre Tavecchio sta resistendo e gradirebbe prima un accordo sulla causa da 444 milioni di euro che pende al Tar e che vede la Juventus controparte della Figc.

Una ricostruzione dei fatti che sorprende il club e che suona un po' come tentativo di forzare la mano a due mesi dalla sentenza della Cassazione sul processo di Napoli e sul filone-Giraudo fin qui distinto nel rito abbreviato. Un passaggio che dirà molto sul futuro della questione-Calciopoli e che si avvicina, creando certamente più di un pensiero in Federcalcio dove, a quanto risulta, la precedente gestione Abete ha deciso di non accantonare alcuna cifra a bilancio ritenendo del tutto infondate le pretese della Juventus, che si basano sui danni arrecati con le sentenze sportive del 2006 emesse in mancanza di tutti gli elementi, come la relazione Palazzi sull'Inter (e non solo) e le intercettazioni emerse a Napoli hanno ampiamente dimostrato.

"la Pallonata": l'ultimo stadio di Tavecchio


Appare evidente per logica che non può esistere alcun collegamento (né interesse a farlo) tra la causa per risarcimento danni al Tar e l'ipotesi di un'amichevole della nazionale da ospitare allo Stadium dove, per altro, l'Italia ha già giocato il 10 settembre 2013 battendo 2-1 la Repubblica Ceca e guadagnando il pass il Mondiale in Brasile. Allora Abete aveva portato gli azzurri nella casa della Juve senza porsi grossi problemi d'opportunità. Oggi s'è capito che Tavecchio sta cercando di battere una strada diversa, ma tortuosa. Dopo aver aderito alla richiesta del Comune di far giocare la nazionale a Torino nell'anno dell'investitura a capitale dello sport, in estate la Figc ha chiesto alla Juventus la disponibilità dello stadio. Poi in autunno ci ha ripensato, dopo le prime indiscrezioni di stampa sulla questione-ritiro causa al Tar. Infine pare essere tornata nuovamente sui suoi passi.

La Juventus osserva e attende. Di arrivare a una definizione del contenzioso in cambio di 90' azzurri allo Stadium non ci pensa proprio. Se Tavecchio vorrà far disputare Italia-Inghilterra nella casa bianconera non si metterà certo di traverso e non farà guerre anche se, come prevede il regolamento, dalla Federcalcio avrà un semplice rimborso delle spese sostenute e non guadagnerà quasi nulla. Se, invece, a Roma decideranno per l'Olimpico difficilmente qualcuno in Corso Galileo Ferraris si strapperà i capelli dalla disperazione. I rapporti restano quelli dell'ultimo periodo: freddi, cortesi e molto formali. Nulla più.

Torino capitale europea dello Sport, ma come?

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