Calcio
June 19 2024
Nessuno venga a dire che chi ci pensa è malizioso. Che non è mai successo e che se lo si avoca si è 'italiani' nel senso dispregiativo del termine. Nessuno faccia finta di non sapere che il pareggio in extremis dell'Albania contro la Croazia ha piazzato sulla strada della nazionale di Luciano Spalletti uno degli avversari più temuti dal calcio italiano. Non una nazionale con cui confrontarsi in campo ma il mitologico biscottone. Quello che nel 2004 ci ha messo fuori, mandando avanti Svezia e Danimarca, per intenderci. Che anche allora avevano giurato che non sarebbe mai successo, ridendoci per di più in faccia.
Ora, il rischio che il prossimo 24 giugno 2024 si trasformi in un tranquillo lunedì di paura esiste ed è concreto. C'è un solo modo per evitarlo: vincere (o pareggiare) contro la Spagna nella seconda gara del nostro girone che si era messo in discesa battendo l'Albania ma è tornato a creare qualche preoccupazione. Non dovesse accadere - vincere o pareggiare con le Furie Rosse -, nell'ultimo e decisivo turno saremmo a rischio di una beffarda eliminazione qualora perdessimo contro la Crozia, sempre temibile, e allo stesso tempo la Spagna già certa del primo posto si facesse superare dall'Albania.
Esaurita la dose di maniavantismo, procediamo con la presentazione di Italia-Spagna. Sulla carta è il confronto tra le due big del gruppo B e da qui dovrebbe uscire la vincente titolare di un cammino non complicatissimo dagli ottavi di finale in poi. Nella realtà anche chiudere secondi potrebbe non essere male, spedendo all'incrocio probabile con la Svizzera posto che, comunque vada, i quarti sarebbero quasi certamente da sfavoriti sia con la Germania (vincendo il girone) che con l'Inghilterra (chiudendo secondi).
Rispetto alla partita con l'Albania che ha segnato l'esordio vincente, è possibile che Spalletti metta mano a qualche cambio. Non ha voluto anticipare la formazione per non dare vantaggi a nessuno, ma ha studiato a fondo la Spagna che contro la Croazia ha vinto tenendo poco palla (meno del canonico 50%), giocando in verticale e sfruttando le ripartenze. Un avversario non solo più forte ma pure diverso rispetto agli albanesi. Non sorprenderebbe, dunque, che l'Italia si presentasse con qualche correttivo tattico: chili e fisico in più, un pizzico di tecnica in meno.
Non per snaturarsi, sia chiaro. Solo perché bisogna rispettare la tradizione secondo la quale gli azzurri sanno far male soprattutto quando umilmente convincono l'opponente di turno di poter gestire la situazione. Succedesse, non sarebbe un tradimento al comandamento numero uno del ct che è e rimane 'giocare bene'; Spalletti per primo capisce l'insidia della trappola spagnola, perfetta per fare da volano ai sogni proibiti di un Europeo che ci vede outsider ma anche per precipitarci - in caso di sconfitta - nello psicodramma di un vigilia lunga cento ore e popolata di fantasmi. Questo è Italia-Spagna. Far finta che sia altro significa negare la realtà.