“Italian Icons of China”, Sisme S.p.A.

Scoprire come le aziende italiane eccellono nei mercati internazionali, in particolare in Cina, è un viaggio affascinante di ambizione e innovazione. Con la serie "Italian Icons of China", raccontiamo storie di successo tramite interviste esclusive ai protagonisti delle realtà italiane più influenti, offrendo spunti preziosi e ispirazioni per imprenditori e aziende di ogni dimensione. Un’occasione unica per trarre insegnamenti da esperienze reali e scoprire i segreti dell’innovazione.

In questo appuntamento, siamo entusiasti di presentarvi un’intervista esclusiva con la Dottoressa Serena Costantini, Presidente di Sisme S.p.A dal 2022.

Fondata nel 1957, Sisme S.p.A è un leader italiano nella produzione di roto-statori e motori elettrici. Con sedi produttive in Italia, Slovacchia e Cina, l’azienda coniuga innovazione, sostenibilità e attenzione al capitale umano, distinguendosi per soluzioni personalizzate e un forte impegno ambientale.

Serena Costantini incarna la sintesi perfetta tra tradizione e innovazione. Nata in Svizzera da madre svizzera e padre italiano, ha costruito una solida carriera a partire da una laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Pavia e un'esperienza iniziale come revisore contabile in PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Oggi, Serena promuove un impegno costante per la sostenibilità e l’uguaglianza di genere. Attiva in importanti realtà come Confindustria e Federmeccanica, rappresenta una leadership che combina visione strategica e responsabilità sociale, garantendo una crescita sostenibile e inclusiva per l’azienda.

Sappiamo che Sisme è entrata nel mercato cinese nel 2004 a Tianjin. Quali sono stati i momenti più significativi nello sviluppo della vostra attività nel Paese?

Una volta rotto il ghiaccio nel 2005 con una localizzazione in uno stabilimento di circa 2 mila metri quadrati di capacità produttiva per seguire il nostro cliente più grande, il gruppo Danfoss, Sisme si è adoperata:

  1. In primis ad estendere ad altri clienti globali, quali il gruppo Emerson (oggi Copeland) ed il gruppo Bitzer, i propri servizi per fornire motori elettrici garantendo la stessa qualità ed efficienza dei corrispondenti modelli forniti dall’Europa.
  2. Nel 2008 a spostarsi in un nuovo stabilimento di circa 8 mila metri quadrati al fine di poter gestire un volume d’affari in continua crescita.
  3. A partire dal 2010 ad estendere il proprio portafoglio clienti a nuovi player globali quali il Gruppo Ingersoll Rand (oggi Trane Technologies) e il Gruppo Gea Bock (oggi per la parte compressori parte del Gruppo Danfoss).
  4. Infine, a partire dal 2020, ad iniziare l’espansione verso clienti globali controllati da proprietà cinese quale il Gruppo Snowman.

Il mercato cinese offre grandi potenzialità. Quali opportunità vedete per il futuro di Sisme in Cina, soprattutto in termini di espansione e collaborazione con partner locali?

Il mercato cinese offre grandi opportunità ma è al contempo connotato da una fortissima competitività dei prezzi. Sisme intende quindi cogliere le opportunità del mercato cinese e per farlo, come accennato, ha iniziato ad estendere il proprio raggio d’azione a clienti cinesi con il comune denominatore della proiezione globale del proprio business che consentisse di valorizzare opportunamente le caratteristiche dei prodotti e dei servizi superando una mera competizione di prezzo.

Operare in Cina comporta anche diverse sfide, sia economiche che culturali. Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato e come le avete affrontate?

Le principali difficoltà da un punto di vista economico che abbiamo incontrato e che continuiamo ad incontrare per lo sviluppo del mercato specificatamente cinese, riguardano la competizione con i concorrenti locali che praticano una marcata e costante pressione sul prezzo di vendita che, per il momento, delimita il portafoglio di Sisme a pochi grandi clienti internazionali. Dal punto di vista culturale, abbiamo intrapreso un progetto di avvicinamento reciproco che si basa sull’impegno di entrambi i colleghi europei e cinesi. Il percorso, dopo quasi 20 anni di presenza in Cina, è tutt’ora in corso ma sicuramente la collaborazione e l’intesa con i colleghi asiatici è decisamente migliorata. Il nostro general manager locale, Alessandro Moalli, presente in Sisme Cina sin dalla sua costituzione, rappresenta appieno questa logica: professionalmente legato e coautore dello sviluppo del prodotto Sisme è stato capace negli anni di integrarsi perfettamente anche dal punto di vista personale (è felicemente padre di un bimbo italo cinese); tutto questo lo ha portato ad essere oggi un riconosciuto punto di riferimento sia per il colleghi e partner commerciali cinesi che per quelli europei.

Il tema della sostenibilità è sempre più rilevante. Come integra Sisme S.p.A i principi di sostenibilità nelle sue operazioni? Potrebbe parlarci delle iniziative più importanti che avete implementato in questo ambito?

La sostenibilità è parte integrante ed essenziale dei prodotti Sisme che, per loro natura, rappresentano un fattore chiave nella lotta alla riduzione di emissioni di CO2 nell’ambiente. Da sempre attenti ai temi ambientali, le produzioni Sisme sono sempre state contraddistinte da bassi livelli di emissioni; ciò nonostante l’azienda ha sempre continuato ad investire nel miglioramento dei propri processi produttivi introducendo, nel recente passato, illuminazione LED in tutti gli stabilimenti del Gruppo, sostituendo i forni fusori dell’alluminio con nuovi forni “smart” (gestibili quindi anche da remoto) e con una marcata riduzione dei consumi di gas (più che dimezzati). Sono in corso valutazioni economiche per eventuali installazioni di pannelli solari nei vari stabilimenti del Gruppo per ridurre ulteriormente l’impronta ambientale. Inoltre nel 2020 abbiamo lanciato un’iniziativa volta a valorizzare nel Gruppo, partendo prima dallo stabilimento italiano, la sostenibilità intesa nel senso più ampio, sia economico che sociale. Oggi siamo alla quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità e abbiamo iniziato ad affrontare anche le sfide poste dallo “Scope 3” che riguardano i nostri prodotti e servizi a partire dalla “culla” fino ai cancelli della Sisme, prendendo quindi in considerazione non solo l’impatto dei nostri processi e servizi all’interno dell’azienda, ma anche l’impatto dei nostri fornitori. Stiamo poi estendendo le analisi di Scope 1&2 al nostro stabilimento cinese e contiamo di fare un product lifecycle assesment anche in Sisme Cina per confrontarlo con quelli di un prodotto europeo equiparabile.

Come prevedete di adattarvi ai cambiamenti economici e alle esigenze dei consumatori cinesi?

La vocazione di Sisme è di servire partner a livello globale cogliendone le specificità per il mercato cinese attraverso azioni mirate e portando avanti, in partnenship/codesign, progetti di riduzione del costo dei prodotti che continuino a coniugare qualità ed efficienza con la sostenibilità. I continui investimenti in ricerca e sviluppo sono essenziali al fine di adattarsi ai cambiamenti del mercato ed alle esigenze dei consumatori cinesi; Sisme, infatti, investe ogni anno circa il 2% del proprio fatturato in R&D garantendo in tal modo una costante value proposition ben rappresentata, per esempio, dalla proposizione di motori brushless che non utilizzano magneti permanenti a terre rare, bensì magneti in ferrite ovvero motori privi di magneti (riluttanza sincrona).

Quali consigli darebbe a chi sta considerando di investire in Cina, e quali aspetti chiave ritiene siano fondamentali per avere successo nel mercato cinese?

Il nostro consiglio è di avere ben chiara la propria missione e le proprie caratteristiche per focalizzarsi nel dare risposte originali anche nell’ambito di un mercato dalle caratteristiche di grande competitività quale quello cinese. Sarebbe quindi auspicabile evitare di perdere la propria natura e la propria storia che sono il vero patrimonio di ogni azienda di successo.


A cura di: Avv. Carlo Diego D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina

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