Economia
April 23 2018
“Gli spagnoli sono diventati più ricchi degli italiani”. Così molti giornali e siti web hanno titolato di fronte alla pubblicazione dei dati del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) sul valore del pil pro capite nelle maggiori economie industrializzate. Nel 2017, secondo gli analisti dell’Fmi, c’è stato un sorpasso che ha fatto notizia ma che, a ben guardare, era nell’aria da tempo. E’ appunto quello della Spagna ai danni dell’Italia che è riuscita a raggiungere un pil pro capite del 7% più alto, 38.286 dollari contro i 38.140dollari.
Di fronte a questi dati non c’è da stupirsi più di tanto se si considera che il nostro Paese è reduce da oltre un ventenniodi bassa crescita, inframezzata anche da qualche anno di recessione negli anni più duri della crisi iniziata nel 2008. Anche l’economia spagnola ha sofferto molto nell’ultimo decennio ma oggi il pil iberico è tornato a crescere a un ritmo di circa il 2,8% su base annua, quasi il doppio rispetto all’1,5% dell’Italia. Andando avanti di questo passo, secondo diversi analisti, anche la Repubblica Ceca e la Slovacchia ci supereranno presto.
Ma basta il valore del pil pro capite per certificate la ricchezza di una popolazione? Questo indicatore, va ricordato, si calcola dividendo il valore assoluto del prodotto interno lordo di una nazione per il numero dei suoi abitanti. Il pil pro capite, insomma, certifica più che altro quanto produce in media ciascun cittadino ogni anno e fotografa dunque la ricchezza soltanto in parte.
Non va quindi dimenticato che ci sono ben altri indicatori che misurano il benessere di una popolazione. Ci sono per esempio il valore dei risparmi e quello dei debiti privati. Sotto questo profilo, per il momento, gli italiani se la passano ancora meglio degli spagnoli. Mentre nella Penisola Iberica le attività finanziarie delle famiglie sono infatti pari al 187% del pil (cioè della ricchezza nazionale), a Sud delle Alpi ammontano invece al 248% (dati Eurostat aggiornati a fine 2016). Nello stesso tempo, le famiglie italiane hanno uno stock di debito privato inferiore al 55% del pil, contro il 69% circa di quelle spagnole.
Tirando le somme, i nostri connazionali hanno meno debiti e più risparmi e la loro ricchezza finanziaria netta è pari a quasi il 190% del pil, contro il 120% dei “cugini” iberici. E’ vero che l’Italia ha un debito pubblico monstre pari al 130% del prodotto interno lordo. Anche il governo di Madrid non ha però molto da rallegrarsi sotto questo punto di vista,poiché il suo indebitamento sfiora il 100% del pil ed è quasi triplicato in percentuale rispetto a 10 anni fa.