Dal Mondo
February 14 2022
Venti di guerra Ucraina dove risiedono migliaia di italiani che non sanno quale sarà il loro destino. In questi giorni si è letto di tutto da chi non ha alcuna intenzione di lasciare il Paese a chi ha paura e non ha i mezzi necessari per farlo. Ma come si è organizzata la Farnesina? Con una comunicazione inviata via sms ai residenti italiani in Ucraina che riporta il seguente messaggio: “La Farnesina invita gli italiani a lasciare l’Ucraina con mezzi commerciali”.Un breve testo che invita i circa tremila connazionali che vivono nel Paese di ritornare a casa a spese proprie nonostante lo scenario delicatissimo che sta precipitando di ora in ora e che ha richiesto la presenza delle forze speciali italiane che sono in viaggio verso l’Ucraina. «Nessuno sa cosa fare e dove andare. È arrivato solo un sms che ci invita con mezzi commerciali a lasciare l’Ucraina. Un rientro difficile visto che si tratta di un Paese che è il doppio dell’Italia, che ha problemi di comunicazione e dove non tutti sono automuniti» ci spiega l’avvocato Graziano Benedetto che esercita la sua professione sia in Italia che in Ucraina.
Cosa le chiedono gli italiani in Ucraina in questi giorni?
«Sto ricevendo tantissime telefonate di persone che non sanno come comportarsi e non hanno la più pallida idea di come muoversi perché non sanno quali mezzi prendere e cosa troveranno per strada. Molti di questi in Italia non hanno più niente, hanno tutti qui e poi nel caso decidessero non sanno come arrivarci. In più c’è il blocco dei voli oltre ad esserci famiglie che conosco di 6-7 persone che non hanno somme disponibili per pagarsi un’eventuale rientro. Io sono fortunato perché svolgo la mia professione da avvocato e in Italia ho una casa ma tante persone non hanno niente».
Quanti italiani vivono in Ucraina?
«In Ucraina vivono tremila italiani (compresi quelli naturalizzati) che percepiscono questa situazione in maniera differente. C’è di tutto, da chi è convinto che sia un bluff e la vive tranquillamente a chi ha paura che accada qualcosa e che lo costringa a lasciare il paese all’improvviso. Tra questi ci sono molte persone anziane che vivono nella provincia Ucraina dai 74 agli 80 anni e nel caso di un ritorno in Italia non avrebbero un posto dove andare. In più c’è da considerare che arrivare in aeroporto non è facile se uno non ha i mezzi e con la neve. In Ucraina infatti l’auto è un bene di lusso per questo non tutti sono automuniti».
Com’è la situazione in strada?
«La situazione in strada è abbastanza tranquilla. In Ucraina in ogni passaggio di macro regione c’è un posto di blocco. È da capire se in caso di evacuazione e con flotte di persone che cercheranno di passare come saranno effettuati i controlli».
Più scettico è il commento di Roberto Marcuccio un cittadino italiano che vive in Ucraina.
«Io sono 4 anni che vivo a sud dell’Ucraina a Nikolaev. Qui siamo abbastanza tranquilli. Dalla nostra comunità di italiani l’escalation non viene vissuta con ansia e per le strade non si vede ne un carro armato ne un soldato. Siamo convinti che non accadrà nulla.»
Dall’Italia che soluzione vi hanno proposto per lasciare l’Ucraina?
«Zero soluzioni. abbiamo ricevuto solo un messaggio. Anche in pandemia si sono completamente dimenticati di noi. Lo stato è assente. Se a me mi dicono di andare via dove vado? Chi mi ospita? Se io volessi andare via perché scoppiasse realmente la guerra farei il pieno di benzina e mi butterei in strada in auto ma non tutti sono automuniti e nel caso ci vorrebbero dei pullman. Comunque se ci sarà un invasione russa ci hanno detto qui Ucraina che la Nato ci proteggerà, mentre dall’Italia ripeto non ho ricevuto nessuna rassicurazione come in pandemia quando mi trovavo in difficoltà con la mia famiglia».