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September 26 2017
AP gela il Pd (e l'Italia) sullo Ius Soli. Qualora venisse presentata una legge in materia, ha dichiarato oggi il coordinatore nazionale del partito, Maurizio Lupi, il partito non la voterà.
"Serve una legge, ma una buona legge. Ora sarebbe un errore avere altre forzature in Parlamento. Per noi si tratta di una questione chiusa per quanto riguarda questa legislatura. Se ne potrà riparlare alla prossima" ha detto Lupi al termine della direzione del partito. Di più: se fatta ora "può diventare un regalo alla Lega" ha aggiunto Angelino Alfano.
È così che il Paese mette nel cassetto la possibilità di un salto di civiltà auspicato anche dalla Cei che proprio oggi aveva dichiarato per bocca del presidente Gualtiero Bassetti che "la legge sullo Ius Soli è una priorità per fare dell'Italia un Paese migliore".
Niente da fare. Certamente sull'onda dell'affermazione delle forze di destra e populiste in Europa (ultima la situazione che si è creata con le elezioni tedesche) anche il partitino di Alfano ha pensato di tenere quella linea politica ottenendo di certo l'effetto contrario: una mano alle posizioni della Lega di Matteo Salvini e a chi vuole far credere che la legge, che vuole dare la cittadinanza a chi vive e lavora in Italia da molti anni, e l'accoglienza dei migranti siano due concetti sovrapponibili.
Immediata la reazione nel PD che non ha intenzione di abbassare la guardia. "Non ritengo corretta la valutazione di chi dice che non è tempo di fare la legge sullo ius soli. Si deve fare perché crea integrazione ed è una risposta all'inquietudine e alla paura. Non c'è tempo sbagliato per un diritto sacrosanto" ha risposto il portavoce Pd Matteo Richetti, interpellato alla Camera. "Cerchiamo una maggioranza parlamentare per un provvedimento in cui crediamo. Non vogliamo mettere in difficoltà il governo ma la posizione del Pd sullo ius soli non si sposta di un millimetro", aggiunge.
"Penso il contrario di quello che pensano il ministro Alfano e l'onorevole Lupi" ha aggiunto anche il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova (Forza Europa). "Rinunciare allo ius soli temperato significa fare una regalo alla Lega e agli etnonazionalisti che vogliono mettere in un unico calderone immigrati (in Italia in prevalenza non di religione islamica), barconi e terroristi per alzare l'onda della paura e cavalcarla... Lo ius soli temperato, al contrario, è una norma di civiltà, che punta a offrire spazi di integrazione ed è una politica per la sicurezza. La Lega si batte offrendo una agenda alternativa al nazionalismo anti-europeo e anti-immigrati, non - conclude Della Vedova - accettando i suoi diktat".