News
August 22 2017
Lo Ius soli, ovvero la legge sulla cittadinanza, aspetta la nuova discussione in Senato dopo il rinvio all'autunno deciso nel luglio scorso dal premier Paolo Gentiloni. Se già lo stesso presidente del Consiglio, dal meeting di Comunione e Liberazione, ha riacceso le luci sulla dibattuta norma, anche Papa Francesco riapre la partita.
Nell'anticipazione del messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato, che si celebrerà il 14 gennaio 2018, pur non citando apertamente lo Ius soli, invia un chiaro sostegno alla normativa giacente in Parlamento.
Ecco cosa ha detto.
Pur non usando mai la parola "ius soli", nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato Papa Francesco è sibillino: "Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita".
Se non bastasse: "La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale".
Papa Bergoglio detta la rotta: cita la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo "come base giuridica universale per la protezione dei minori migranti" e, anche in questo caso senza citare diretto lo "ius culturae", lo promuove sottolineando che "va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria" ed "è necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi".
Le parole chiave di Papa Francesco in risposta alle sfide mosse dalle grandi migrazioni contemporanee? Accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
Le parole di Papa Francesco vanno a inserirsi in una diatriba politica caldissima in Italia, con il centrosinistra che spinge per la legge sulla cittadinanza, il governo che la sostiene ma deve affrontare i dubbi di Alternativa Popolare di Alfano, il centrodestra ostinatamente contrario (anzi, furiosamente, dal fronte Lega Nord).
L'Italia è uno stato laico ma molti dei nostri politici si professano cattolici. E il voto dei cattolici piace tanto. Potrà essere ignorato il messaggio della più alta autorità religiosa riconosciuta nella Chiesa cattolica?
Un messaggio che oggi sembra risuonare altamente politico, ma che riflette invece un principio cardine dell'umanità, al di là di ogni religione, come pure una base della religione cattolica. Risuonano quei versi noti del Vangelo secondo Matteo, rivolti ai "benedetti" che riceveranno "in eredità il regno", ovvero coloro che hanno accolto anche il più piccolo dei forestieri: "Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito".
Ius soli, come funziona la nuova legge