James Blunt: "Tutti vogliamo essere felici. Perché ci dividiamo?"

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James Blunt
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James Blunt

Maglietta dei Nirvana e un'aria da vero britishman. James Blunt si presenta e inizia subito a raccontarsi. È uscito da pochi giorni il suo quinto album di inediti, "The Afterlove", un lavoro di dieci tracce (tredici per la Deluxe Edition) che lo avvicina sempre di più ad un sound internazionale (vedi la presenza massiccia dell'elettronica). "Ma non rinnego il mio repertorio degli scorsi dischi, anzi", ha raccontato: "Anche in questo album c'è un'atmosfera simile, vedi Time of our lives". 

"The Afterlove" - che è stato anticipato dai singoli Love me better e Bartender - vede la collaborazione di Ed Sheeran ("Siamo amici. Ha scritto Make me better per me e l'ho subito inserita nella tracklist. Non potevo non metterla") e di Ryan Tedder, frontman dei OneRepublic: "The Afterlove non parla tanto dell'amore, ma di ciò che accade subito dopo. Voglio raccontare quel sentimento che a volte smette di esserci e voglio parlare del dolore che per forza di cose nasce", ci ha raccontato.

Tanti collegano James Blunt ad alcuni dei suoi successi del passato, vedi 1973, Goodbye my lover, ma soprattutto You're Beautiful. Rispetto a quest'ultima canzone, Blunt ha voluto precisare: "Senza quel brano non saremmo qui a parlare, non avrei conquistato mia moglie e soprattutto non mi sarei comprato una casa a Ibiza", ha scherzato. "È la mia 'dolce ossessione': se ai concerti non la canto, il pubblico mi insulta. Ma non sono solo quello: non sono un cantante da matrimoni". 



In questi ultimi mesi l'account Twitter di Blunt è stato cliccato da ogni parte del mondo. Il motivo è molto semplice: il cantante (che non ha mai abbandonato la sua ironia) cinguetta contro chi lo insulta, spiazza tutti, fa autoironia, arrivando addirittura a lanciare il proprio disco in un modo non precisamente usuale (vedi qui): "Non potrei scrivere solo frasi come 'acquistate i miei dischi' o 'comprate i biglietti dei miei live': ho bisogno di ironizzare su di me e sul mio mestiere". 

Tra le tracce del disco c'è anche un brano, Someone singing along, che parla della bellezza di sentirsi uguali: "È un tema per me importantissimo", ha spiegato. "La politica spesso sottolinea le differenze che ci sono tra noi. Ma è tutto assurdo. Tutti noi vogliamo essere felici, vivere in pace, incontrare qualcuno di speciale. Etero, gay, cristiani, musulmani, ecc. Il bisogno è lo stesso". E ancora: "Nei miei concerti in giro per il mondo incontro spesso persone differenti tra loro: ma quando la musica inizia e si spengono le luci, le emozioni sono sempre le stesse", ha dichiarato.

James Blunt tornerà nel nostro Paese per tre date live (Roma, Firenze e Milano: qui le info): "Mi sembra proprio un bel giro per l'Italia: non vedo l'ora che arrivi l'autunno per suonare e cantare con voi". 

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