Musica
July 28 2014
Musica e cinema vanno da sempre a braccetto. Basti pensare a film leggendari come Tommy o Quadrophenia, basati sulle rock-opere degli Who o al visionario The Wall diretto da Alan Parker con Bob Geldof a impersonare Pink, l’inquieto protagonista dell’album-kolossal di Roger Waters. Negli ultimi anni abbiamo assistito sul grande schermo a riusciti biopic su Ray Charles, Johnny Cash e The Doors.
Ora è la volta di altri due leggendarie personalità della musica black: James Brown e Jimi Hendrix. Signor Dinamite, Il Padrino del Soul, Il più grande lavoratore dello showbiz sono solo alcuni dei numerosi soprannomi di James Brown, a cui tutti gli artisti di colore devono oggi qualcosa. Il mito di James Brown rivive inGet on up, prodotto da Brian Grazer e da Mick Jagger, che in Italia vedremo a partire dal 6 novembre. Diretto da Tate Taylor, con protagonista Chadwick Boseman nei panni dell’esplosivo cantante, il film abbraccia trent’anni di successi e di costume americano, partendo dalla hit Please, Please, Please del 1956 fino ad arrivare all’inno Living in America del 1985. Nella pellicola emerge soprattutto l’uomo, a partire dalla sua infanzia poverissima nelle baracche della Carolina del Sud, passando per le violenze subite, le esperienze del riformatorio e del carcere, il pugilato praticato a livello amatoriale, i grandi successi, le fragorose cadute, le migliaia di donne, gli eccessi e la genialità di un personaggio unico nella storia della musica. Il film è prodotto da Mick Jagger, che di Mr Dynamite ha detto: "James Brown aveva un talento enorme nello scrivere e nell’interpretare canzoni. E come performer mi ha influenzato in mille modi". Il frontman dei Rolling Stones l’ha visto esibirsi da giovane all’Apollo Theatre di New York, rimanendo folgorato dalla sua carica e dal modo in cui stregava il pubblico. Di qui nasce l’idea di rendere omaggio a una delle figure più centrali e carismatiche della musica contemporanea.
Stessa importanza, ma diverso genere musicale, ha caratterizzato la brevissima carriera di Jimi Hendrix, il chitarrista più influente della storia del rock, tanto che si parla di un prima e un dopo Hendrix nel rapportarsi all’uso della chitarra elettrica. Da alcuni giorni circola in rete il trailer ufficiale di All is by my side, il biopic sulla vita del chitarrista di Seattle, scritto e diretto da John Ridley, sceneggiatore che ha vinto quest’anno il Premio Oscar per 12 anni schiavo. Ad impersonare il leggendario musicista è stato chiamato André 3.000, eclettico rapper e cantante degli Outkast, uno dei pochi gruppi rap di successo provenienti dal Sud degli Stati Uniti. La somiglianza tra André Benjamin, vero nome del cantante, e il musicista che ha infiammato Woodstock con l’iconica The Star Spangled Banner, è impressionante.
Siamo sicuri che Andre 3.000 ha la sensibilità artistica e la verve per calarsi efficacemente nei panni di una stella di prima grandezza del rock, che aveva una personalità complessa e contradditoria.All is by my side racconta il successo di Jimi Hendrix, ma anche le sue difficoltà nel gestire la popolarità e i suoi problemi con la droga. Il film uscirà l’8 agosto nei cinema del Regno Unito, il paese dove è stato girato e prodotto, e sarà nelle sale italiane il 18 settembre.
La Experience Hendrix Llc, l’agenzia controllata dalla famiglia di Hendrix, non ha concesso l’autorizzazione a usare nel film il catalogo dell’artista, così nella pellicola saranno presenti solo alcuni brani registrati all’inizio degli anni Sessanta, prima dell’uscita del suo folgorante debutto discografico Are you experienced?. L'ispirazione per scrivere e dirigere un film su Hendrix è venuta a John Ridley grazie all’ascolto di Send my love to Linda, uno degli ultimi brani realizzati dal chitarrista, che lo ha incuriosito e lo ha spinto ad approfondire un aspetto poco conosciuto della storia di Jimi. Linda Keith, ex fidanzata di Keith Richards, interpretata nel film da Imogen Poots, è stata, infatti, una figura molto importante nel far decollare la carriera di Hendrix. Quest’ultimo ha dichiarato: "La luce che brilla il doppio dura la metà". Una luce che ancora oggi emerge, accecante, dai solchi dei suoi vinili e che illuminerà anche gli amanti del cinema.