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December 19 2017
Figura di rilievo nel panorama letterario inglese della seconda metà del '700, Jane Austen fu una donna controversa che con la sua scrittura è riuscita ad arrivare nel cuore dei lettori grazie all’innata capacità indagatrice di saper cogliere i diversi aspetti interiori dell’animo umano.
Definita da Virginia Woolf “un genio libero e attivo”, è stata una scrittrice che ha messo al centro le donne, soprattutto della campagna inglese, le loro vite, i loro amori, le loro amicizie. Piglio ironico e sguardo profondo nelle interiorità di ciascuna, Austen le racconta senza risparmiarsi e aprendo così lo sguardo sulla quotidianità di ciascuna. Di seguito cinque dei suoi libri più belli.
Si può far andare d’accordo la ragione con il sentimento quando si parla d’amore? È questo il nucleo centrale del romanzo che sullo sfondo vede la vita di due sorelle, Marianne ed Elinor Dashwood, dai caratteri diametralmente opposti. L’esuberanza romantica della prima che si scontra con la tranquillità razionale della seconda. Morto il padre, le due ragazze di Devonshire dovranno vedersela non solo con le ombre di una ristrettezza economica improvvisa ma dovranno affrontare anche le conseguenze dell’amore, che le porterà sulle montagne russe delle sue contraddizioni tra gioie e dolori ed alla fine le condurrà in un processo di maturazione, trasformandole in donne adulte.
Fine settecento, sullo sfondo della campagna inglese si intrecciano le storie delle cinque ragazze Bennet, che in età da marito, saranno le protagoniste di quello che è stato definito dalla critica un vero e proprio capolavoro. Arrivano a toccare le corde del cuore gli intrecci sentimentali dei protagonisti, il forte sentimento di Elizabeth (la primogenita di Mr. Bennet quel padre sempre presente dal sorriso bontempone) per Mr. Bingley che parallelamente fa da varco al sentimentalismo del rude Mr. Darcy, innamorato perdutamente della ribelle e libera Jane.
Un tripudio di vita fatto di evidenti contraddizioni sociali. Austen con la sua tagliente ironia non esita, in queste pagine, ad evidenziare il grande divario che c’è tra ricchezza e povertà. In un valzer emotivo fa danzare gli aspetti psicologici dei suoi personaggi.
Un romanzo che ha al centro la vita di Fanny Price, una ragazza rimasta orfana in tenera età. Adottata dagli zii, Sir Thomas e Lady Bertram, andrà a vivere con loro nella meravigliosa residenza di Mansfield Park. Povera fin dalla nascita, la protagonista si dovrà confrontare con la ricchezza di un mondo che fatica a far diventare suo con un forte senso del dovere che permea la sua persona.
Si scontrerà soprattutto con l’efferata spregiudicatezza di sua cugina, Mary Crawford. Il lieto fine sarà scritto dal matrimonio di Fanny con suo cugino Edmund, con il quale vivrà stabilmente a Mansfield Park. Pagine di letteratura ricche di quella ironia pungente che non manca mai nella penna di Austen, dalla trama non facile per gli innumerevoli personaggi che fanno da cornice alla protagonista, ma coinvolgente e ritmata in un battere e levare di azioni e reazioni.
Un assemblaggio di caratteristiche personali prive di positività caratterizzano il personaggio femminile di questo romanzo, amato da Jane Austen per la grande antipatia che il suo carattere spigoloso avrebbe suscitato. Dalla bellezza evidente e dall’intelligenza fine, verso la fine dell’ Ottocento, la giovane Emma Woodhouse decide di trasformare a sua immagine l’amica Harriet Smith, diversa per ceto sociale.
Dopo una seria di innumerevoli situazioni, che vedranno la protagonista alle prese anche con una storia d’amore con il giovane Frank Churchill, ci sarà una conversione in positivo della ragazza.
Considerato il suo ultimo romanzo, racconta la storia di un vedovo, Sir Walter Elliot e delle sue tre figlie, Elizabeth, Anne e Mary. L’educazione della seconda figlia viene affidata ad una tutrice. Innamoratasi di un ufficiale della Marina, è costretta a lasciarlo. Si incontreranno poi otto anni dopo Anne decide di mantenere fede a quello che il cuore le ha sempre suggerito.