Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio: dieci motivi per (ri)leggerlo

Ci siamo quasi: sta per arrivare il 29 gennaio, giorno in cui si compiono i 200 anni dalla pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio ed è già tutto un parlare di Jane Austen e dei suoi intramontabili romanzi. Jane Austen, caposaldo della letteratura inglese, della quale tutto si sa: figlia di un pastore protestante, ben educata e sempre vissuta in famiglia, morì nubile a soli 42 anni. Scrisse in tutto sei romanzi, senza immaginare che sarebbero stati tramutati in film, basi per nuovi libri, pièces teatrali e sceneggiati di ogni tipo. Tra questi, Orgoglio e pregiudizio era il suo "own darling child", il figlio prediletto. Lo amava tanto che lo pubblicò per la prima volta a sue spese, con il titolo di First Impressions. Non sbagliava, perché questo libro, uscito nel lontano 1813, è speciale ancora oggi. Perché? Per almeno dieci ottimi motivi. In dieci aggettivi.

1. Attuale: i personaggi sono veri e attualissimi. Lontana dal tracciare quadri storici o ritratti di un'epoca, Austen racconta la storia delle cinque sorelle Bennet creando situazioni così universali che i 200 anni trascorsi non si avvertono minimamente: dalle questioni sociali ai problemi economici, potremmo essere noi i protagonisti di questa storia.

2. Universale: non importa che si sia maschi o femmine, Jane Austen è per tutti. Non apprezzate le storie d'amore? Le caratteristiche dei personaggi più diversi vi conquisteranno. L’autrice delinea i più svariati tratti dell’animo umano, dall’egregiamente snob Mrs Bennet all'insopportabile viscido Mr Collins. Gli uomini che considerano Austen un'autrice solo femminile dovrebbero immergersi in queste pagine: con un po' di lungimiranza nel superare la prima parte, cambieranno idea.

3. Divertente e emozionante: la trama sembra frivola? E’ tutt’altro. E’ una delle magie della scrittura di Jane Austen, capace di scatenare vere e proprie tempeste emotive nella mente del lettore mentre racconta una storia apparentemente lineare e di puro intrattenimento.

4. Equilibrato: a tutti i suoi "figli" l'autrice sembra voler dire: “attenzione, non fatevi abbagliare da false ipocrisie e frivoli sentimentalismi: una volta ingabbiati in maglie sbagliate non ve ne libererete più”. Ci vorrà tutto il libro per far mutare in Lizzy la prima, terribile impressione che ha avuto su di lei Mr Darcy, ma alla fine l’equilibrio avrà la meglio.

5. Moderno: tutto quello che scopriamo sui personaggi scaturisce dalle loro conversazioni. Anche le battute tra Darcy ed Elizabeth non sono un vuoto flirtare, ma l’evolversi emozionale della storia. Mentre parlano, noi siamo con loro, soffriamo e gioiamo per loro, come accade quando ci troviamo completamente coinvolti nella visione delle nostre serie televisive preferite.

6. Coinvolgente: non annoia mai, neanche nelle descrizioni, che sono semplici e essenziali.

7. Un toccasana per l’autostima: l'individualismo dei protagonisti precorre i tempi e invitaa scegliere per se stessi. Le decisioni dei personaggi sono sì il frutto delle convenzioni del tempo, ma il rapporto tra Lizzy e Mr Darcy è una relazione puramente intellettuale. Darcy deve guadagnarsi il rispetto di Elisabeth e non vi è alcun maschio dominante a prendere le decisioni. I due innamorati sono uguali fino all'ultima pagina, e l’autrice ci fa capire che continuerà ad essere così dopo il matrimonio.

8. Incoraggiante: tutte le donnevorrebbero essere come Elisabeth Bennet. Altro che Anastasia Steel : qui c’è una ragazza modernissima, che non ha paura di esprimere le sue opinioni. Capace di ridere di se stessa e degli altri con intelligenza, coerente e leale, sempre.

9. Stimolante: tutti gli uomini vorrebbero essere come Mr Darcy. Bello, ricco, generoso e vero, perché capace di ripensare ai propri errori e percorrere la propria strada.

10. Incredibilmente appagante, come solo le belle storie sanno essere. Jane Austen ci legge dentro. E' un'autrice che ha saputo raccontare a perfezione l'animo umano. Un miracolo che si ripete ogni volta che si (ri)scopre un suo libro.

Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere assoluto di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio. (Elizabeth)

Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, Mondadori, 2011.

YOU MAY ALSO LIKE