Jannis Kounellis: chi era il Maestro dell'Arte povera - Foto

ANSA/UFFICIO STAMPA
9 marzo 2016. Un'opera di Jannis Kounellis in esposizione delle austere sale della Monnaie di Parigi, nell'ambito della retrospettiva monografica "Brut(e)".
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9 marzo 2016. Un'opera di Jannis Kounellis in esposizione delle austere sale della Monnaie di Parigi, nell'ambito della retrospettiva monografica "Brut(e)".
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9 marzo 2016. Un'opera di Jannis Kounellis in esposizione delle austere sale della Monnaie di Parigi, nell'ambito della retrospettiva monografica "Brut(e)".
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9 marzo 2016. Un'opera di Jannis Kounellis in esposizione delle austere sale della Monnaie di Parigi, nell'ambito della retrospettiva monografica "Brut(e)".
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9 marzo 2016. Un'opera di Jannis Kounellis in esposizione delle austere sale della Monnaie di Parigi, nell'ambito della retrospettiva monografica "Brut(e)".
Olycom/Canio Romaniello
7 maggio 2015. Un'installazione di Jannis Kounellis alla 56esima Biennale di Venezia.
Olycom/Canio Romaniello
7 maggio 2015. Un'installazione di Jannis Kounellis alla 56esima Biennale di Venezia.
ANSA / MATTEO BAZZI
22 maggio 2014. L'installazione dell'artista Jannis Kounellis donata alla Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, esposta nell'atrio della clinica Mangiagalli a Milano.
EPA/OLIVER BERG
18 novembre 2013. Un'installazione di Jannis Kounellis al Kolumba Museum di Colonia, in Germania.
ANSA/UFFICIO STAMPA-JOHANSEN KRAUSE
10 aprile 2011. Una grande installazione di Jannis Kounellis esposta al Today Art Museum di Pechino, nell'ambito della mostra ""Translating China", la prima dedicata all'artista in Cina. In venti lamiere monumentali, allestite una accanto all'altra, una scrittura fatta con frammenti di antica porcellana, ideogrammi concreti che si inseguono linea dopo linea.
EPA/HOW HWEE YOUNG
25 novembre 2011. Un dettaglio di una grande installazione di Jannis Kounellis esposta al Today Art Museum di Pechino, nell'ambito della mostra "Translating China", la prima dedicata all'artista in Cina. In venti lamiere monumentali, allestite una accanto all'altra, una scrittura fatta con frammenti di antica porcellana, ideogrammi concreti che si inseguono linea dopo linea.
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10 aprile 2011. Una grande installazione di Jannis Kounellis esposta al Today Art Museum di Pechino, nell'ambito della mostra ""Translating China", la prima dedicata all'artista in Cina. In venti lamiere monumentali, allestite una accanto all'altra, una scrittura fatta con frammenti di antica porcellana, ideogrammi concreti che si inseguono linea dopo linea.
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25 novembre aprile 2011. Un'installazione di Jannis Kounellis composta da 4.600 bicchierini riempiti di erguotou, una bevanda alcolica cinese, esposta al Today Art Museum di Pechino, nell'ambito della mostra ""Translating China", la prima dedicata all'artista in Cina.
ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
28 maggio 2010. L'opera "Painted Sails" di Jannis Kounellis esposta al MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma.
SEBASTIAN DERUNGS/AFP/Getty Images
15 giugno 2010. L'opera "no title" di Jannis Kounellis esposta a Basilea durante Art 41 Basel.
Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
6 dicembre 2010. Una donna di fronte all'opera "The black rose" di Jannis Kounellis esposta durante l'inaugurazione del Museo del Novecento di Milano.
Olycom/Franceschi
28 novembre 2007. La porta dell'orto monastico della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, realizzata da Jannis Kounellis.
ANSA/MANOLIS BABOUSSIS-UFFICIO STAMPA/i50
22 settembre 2006. "Carne", un'opera del 2005 di Jannis Kounellis prestata dal Teatro Attis di Atene alla Fondazione Pomodoro di Milano per una mostra dedicata all'artista greco.
ANSA/Ciro Fusco
22 aprile 2006. Quattordici cavalli veri che mangiano fieno, lastre di ferro arrotolate con coperte di lana e rose di stoffa circondate da gabbie di uccellini: l'arte di Jannis Kounellis al Museo MaDre di arte contemporanea di Napoli, nell'ambito di una retrospettiva dedicata all'artista
ANSA/AURELIO AMENDOLA-UFFICIO STAMPA/ANSA/i50
22 settembre 2006. "Campane", un'opera del 2003 di Jannis Kounellis prestata da Villa Medici di Roma alla Fondazione Pomodoro di Milano per una mostra dedicata all'artista greco.
Olycom/Marilla Sicilia
17 novembre 2005. L'opera "Untitled" di Jannis Kounellis esposta alle Scuderie del quirinale a Roma, nell'ambito della mostra "Burri. Gli artisti e la materia 1945 – 2004". '
Olycom/Marilla Sicilia
7 maggio 2002. Un'opera di Jannis Kounellis alla Galleria d'arte moderna e contemporanea di Roma, nel corso della mostra "Atto unico".

Il Maestro indiscusso dell'Arte Povera, Jannis Kounellis, è morto il 16 febbraio a Roma all'eta' di 80 anni. Nato in Grecia, al Pireo, il 23 marzo 1936, a 20 anni si era trasferito a Roma per studiare all'Accademia delle Belle Arti - in particolare con il pittore e poeta Toti Scialoja, con Franco Gentilini, Ferruccio Ferrazzi e Mino Maccari - e qui aveva iniziato a costruire la sua lunga e fortunata carriera.

Un linguaggio in continua evoluzione
Stabilitosi definitivamente nella città eterna, l'artista ha poi sempre vissuto e lavorato principalmente in Italia, dove ha creato le sue opere provocatorie, spiazzanti, destinate a far discutere, a rivoluzionare il mondo dell'arte italiano e internazionale. La sua prima mostra personale data al 1960, pochi anni prima della sua adesione al movimento dell'Arte Povera, del quale diventerà uno degli esponenti di maggior rilievo.

Pittore e scultore, Kounellis, animato da un incessante spirito di ricerca, ha creato un linguaggio in continua evoluzione. Pur continuando sempre a parlare di sé come di un pittore, l'anticonformista ed eclettico artista si è fatto conoscere infatti soprattutto come autore di installazioni e performance memorabili, capolavori riconosciuti dell'arte contemporanea, dai cavalli legati alle pareti della galleria L'Attico (1967) fino ai quarti di bue appena macellati fissati mediante ganci a lastre metalliche e illuminati da lanterne a olio, esposti a Barcellona nel 1989.

Jannis Kounellis (23 marzo 1936 - 16 febbraio 2017)

Olycom/Giovanni Giovannetti
Jannis Kounellis in una foto del 1995.

Jannis Kounellis (23 marzo 1936 - 16 febbraio 2017)

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Da sinistra Achille Bonito Oliva, Enrico Castellani, Franco Angeli e Jannis Kounellis, in una foto del 1968.

Jannis Kounellis (23 marzo 1936 - 16 febbraio 2017)

Archivio ANSA
Jannis Kounellis con gli artisti Lombardo, Rubiu, Ceroli, De Marchis, Pascali, Tacchi, Mambor e Paola Pitagora durante una mostra di Mario Ceroli nel 1965-66.

Jannis Kounellis (23 marzo 1936 - 16 febbraio 2017)

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Jannis Kounellis (2° da destra) in un "Ritratto gruppo" di Carlo Orsi.

Jannis Kounellis (23 marzo 1936 - 16 febbraio 2017)

ANSA /ANTONIO CARLONI
Jannis Kounellis in una foto diffusa il 24 agosto 2011 durante la preparazione di una grande installazione realizzata a Cortona, negli ambienti di Palazzo Vagnotti.

Un'entusiasmante avventura creativa
E poi il fuoco, i labirinti, i sacchi, il carbone, il ferro, le farfalle, i cocci dei villaggi cinesi, a formare - una tappa dopo l'altra - un'entusiasmante avventura creativa. Ogni volta vere e proprie scenografie, costruite tra materiali d'uso ed elementi mitici e simbolici, nelle quali il visitatore diventava protagonista. Una poetica, la sua, quasi sempre espressa in grandi dimensioni.

''Non ho il senso del cavalletto'', diceva l'artista forse con un filo di ironia. A suo dire, quella misura ridotta, perfetta per appendere opere adatte alle piccole pareti, era adatta a esprimere ''un sentimento privato, mentre le installazioni sono pubbliche, visto lo spazio che occupano. E portano l'arte sul territorio, nelle piazze, nei giardini''.

Deluso profondamente negli anni '70 dal fallimento delle potenzialità innovative dell'arte povera, inghiottita suo malgrado dalle dinamiche commerciale (sentimento espresso dalla famosa Porta chiusa con delle pietre, presentata per la prima volta a San Benedetto del Tronto, con successive, straordinarie versione a Roma, Londra, Colonia).

Le grandi mostre in tutto il mondo
Nei decenni successivi l'artista ha saputo con una rinnovata consapevolezza ritrovare la primitiva propensione all'enfasi monumentale. Nel 2002, con l'installazione dei cavalli alla Whitechapel di Londra e, poco dopo, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, Kounellis realizza un enorme labirinto di lamiera, lungo il quale pone, quasi fossero altrettanti approdi, gli elementi tradizionali della sua arte, come le "carboniere", le "cotoniere", i sacchi di iuta e i cumuli di pietre.

Nel 2004 celebra con una sua installazione allestita nella Galleria dell'Accademia di Firenze i cinquecento anni dalla creazione del David di Michelangelo. Nel 2007 è nuovamente a Roma per la Porta dell'Orto Monastico della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, una imponente cancellata di ferro impreziosita da elementi cromatici realizzati in pietre di vetro. Nel 2011 è alla Biennale di Venezia, ma anche in Cina per una serie di mostre dove presenta un suo straordinario lavoro: una scrittura fatta con frammenti di antica porcellana, quali ideogrammi concreti che si inseguono linea dopo linea in venti lamiere monumentali. Lo scorso anno, le Monnaie di Parigi hanno ospitato una sua ampia retrospettiva e proprio ieri, nel giorno della sua scomparsa si è chiusa al Museo della scultura di Matera (MUSMA) la mostra KOUNELLIS. 14 disegni/1991 dedicata a quattordici studi realizzati per l'installazione Senza titolo del 1991

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