Musica
October 27 2022
Chi conosce da vicino il mondo dei media, sa bene che l'animale preferito dai giornalisti sia il "coccodrillo". Con esso non si intende, però, il grande rettile, né una celebre polo sportiva, ma un articolo preconfezionato sulla morte di un cantante, di un attore o di un politico in là con gli anni o con una grave malattia in stato avanzato. Un modo per portarsi avanti con il lavoro e non farsi cogliere alla sprovvista nel momento in cui si dovesse effettivamente verificare il lutto. Un trucco del mestiere a cui ciascuno di noi ha fatto ricorso, a patto, però, che la morte sia stata confermata ufficialmente dai familiari o da chi cura la comunicazione del "de cuius".
Ieri sera, poco prima della mezzanotte, si sono sprecati sul web i coccodrilli su Jerry Lee Lewis, uno dei padrini del rock and roll, dopo che la testata americana TMZ (la stessa che ha dato per prima la morte di Michael Jackson nel 2009) ne aveva annunciato la morte a 87 anni. Chi era andato a dormire ieri notte con l'amarezza per la morte del grande cantautore, stamattina ha assistito alla sua improvvisa resurrezione, la quale, oltre a prolungarne l'esistenza, ha confermato indirettamente l'immortalità delle icone del rock. «Jerry Lee Lewis non è morto. Ci hanno detto che è vivo ed è a Memphis. Qualcuno che si era detto il rappresentante di Lewis ci aveva prima detto che era morto. Ma non è così. Tmz si rammarica dell'errore», ha rettificato poco dopo il noto sito di show biz, ma ormai la notizia della morte di Lewis aveva già fatto il giro del mondo.
Non è certo la prima volta, né sarà l'ultima, che sul web si annuncia o si vocifera di una morte illustre che, per fortuna, non c'è stata: qualche anno fa, uno noto rocker italiano veniva dato ormai per spacciato in numerose chat di giornalisti, eppure è ancora vivo e vegeto e continua a riempire gli stadi (eh già). Purtroppo la velocità, anzi, la frenesia nel dover dare celermente le notizie sul web provoca spesso passi falsi e gaffe evitabili con un pizzico di attenzione in più: per questo, da più parti, si auspica uno "slow journalism", basato maggiormente sulla qualità e sulla riflessione rispetto alla velocità e alla contingenza delle "breaking news" a ciclo continuo. Lewis, noto soprattutto per due inni immortali come Whole Lotta Shakin' Goin' On e Great Balls of Fire (che fa parte della colonna sonora di Top Gun e del suo recente sequel Maverick) , ha vinto quattro Grammy, tra cui un Grammy alla carriera e due Grammy Hall of Fame Awards. È stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986 e recentemente è entrato nella Country Hall of Fame, ma non è stato in grado di partecipare alla cerimonia perché influenzato. Il suo modo "fisico" di suonare il pianoforte, la sua esuberanza vocale e la sua proverbiale energia sono ancora oggi un faro per tutti i giovani artisti che vogliono custodire e tramandare il sacro fuoco del rock anche nel terzo millennio.