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December 01 2019
La Juventus si ferma contro il Sassuolo, pareggia una partita che sulla carta non doveva proporre difficoltà particolari (nemmeno in un turno post Champions League) e lascia in eredità alcuni temi di discussione perché vedere i campioni d'Italia non riuscire a superare un'avversaria largamente rimaneggiata suscita sorpresa.
Il cuore del dibattito è su Ronaldo e il tridente. Alla vigilia Sarri lo aveva detto chiaramente, in maniera quasi brutale: "Ronaldo è qualcosa di diverso, inutile pensare che tutti i giocatori siano uguali. La situazione è stata descritta in maniera talmente tanto chiara all'inizio che non c'è possibilità che un giocatore (Dybala o Higuain ndr) si innervosisca".
Tradotto: se Ronaldo sta bene fisicamente gioca, anche se non è al top della condizione. Se Higuain e Dybala stanno benissimo, è possibile che uno dei due debba stare fuori perché il tridente in questo momento è un'opzione ma non la prima scelta per il tecnico toscano. Brutale, definito e sincero.
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Il problema è che in questo momento Ronaldo è, dei tre attaccanti juventini, quello che fa più fatica. Contro il Sassuolo è rimasto in campo fino alla fine con Dybala che si è alzato dalla panchina ed è entrato al minuto 55 contribuendo subito al pareggio e rendendosi pericoloso fino alla fine. Il tridente è stato utilizzato solo per 25 minuti, ma a uscire poi è stato Higuain, non Ronaldo.
Può essere che anche con la Joya titolare non sarebbe cambiato nulla, però è parso un spreco rinunciare al suo momento magico per tornare indietro di qualche settimana, alla coppia Ronaldo-Higuain considerata titolare con Dybala semplice alternativa.
La Juventus ha un potenziale di riserva unico in Italia e con pochi eguali in Europa e questo è un vantaggio. Ma, forse, Sarri deve gestirlo come ha iniziato a fare con la doppia sostituzione di Ronaldo contro Lokomotiv Mosca e Milan e cioé facendo capire in maniera concreta che CR7 è un giocatore speciale, ma quando si tratta di fare scelte funzionali alla squadra "uno vale uno".
Nell'interesse della Juve e di una stagione in cui - anche se la classifica è lusinghiera - troppo spesso i bianconeri sono rimasti con il cerino in mano fino alla fine, salvandosi con carattere e anche un pizzico di fortuna. Contro il Sassuolo non è accaduto.