Calcio
November 13 2023
Inter e Juventus che marciano rapide e le crisi di Milan e Napoli. Quella partenopea inattesa per dimensione e fatale per Garcia e per il progetto partorito da De Laurentiis dopo l'addio di Spalletti a scudetto ancora caldo. Il campionato arriva alla sosta di novembre poco in salute, se è vero che rispetto a un anno fa quasi tutte le big o presunte tali stanno peggiorando il loro rendimento in maniera significativa. Tutte tranne Inter e Juventus che viaggiano a +7 rispetto alla 12° giornata della scorsa stagione, assorbendo le contro performance di Napoli (-11), Roma, Lazio e Atalanta (-7) e Milan (-3).
I numeri servono per fotografare cosa è successo in questo primo terzo di stagione. Inzaghi ha dato l'impressione di avere in mano una squadra con una marcia in più, non rifiuta la mission di vincere lo scudetto della seconda stella ma non vuole caricarsi il peso di essere l'unico a dover correre per prenderlo. Non ha torto, anche se la sparizione delle avversarie sulla carta più attrezzate sta cambiando lo scenario intorno ai nerazzurri.
Juventus-Inter del 26 novembre assume così i contorni di un bivio sulla strada dello scudetto. Inutile girarci intorno: se l'Inter dovesse uscire trionfante dallo Stadium sarebbe impossibile non parlare di fuga quasi decisiva pur essendo solo alla fine di novembre. Altrimenti tutti tornano in corsa, anche quelli che stanno andando con il passo del gambero scontando gli errori di programmazione dell'estate.
L'esonero di Garcia certifica il disastro gestionale post tricolore di De Laurentiis. Le difficoltà di Pioli, invece, mettono in discussione la riorganizzazione dell'area tecnica del Milan dopo la cacciata di Maldini e Massara: i rossoneri sono in crisi ma hanno anche mostrato in Champions League di poter essere una squadra più solida di quella tremebonda che nelle ultime 4 giornate ha messo insieme la miseria di 2 punti staccandosi dalla vetta.
C'è un dato statistico che deve far riflettere e non può essere tralasciato nell'analisi del duello nascente tra Inter e Juventus. Inzaghi e Allegri non stanno facendo qualcosa di clamoroso: negli ultimi dieci anni, ben 6 volte la capolista alla 12° giornata ha avuto più dei 31 punti collezionati dai nerazzurri. E' altrettanto significativo che in 6 occasioni su 10 chi è stato primo in questa fase ha poi conquistato lo scudetto.
Nessuna volata perdifiato, insomma. Stanno sparendo gli avversari. La somma dei punti delle prime quattro è inferiore di 16 rispetto a un anno fa (110 contro 94) e si sale a 24 prendendo in considerazione le prime sei (158 contro 134). Troppe sconfitte e troppi passi falsi; non ci sono squadre ancora imbattute e chi oggi è in zona Champions League ha già perso 8 volte contro le 6 dello scorso autunno. La morale è una: il primato di chi oggi comanda è frutto del lavoro sul campo, ma non ci sono ancora i segnali statistici per dire che si tratta di una fuga definitiva.
Per avere un campionato aperto e combattuto almeno fino alla primavera serve che gli inseguitori cambino passo. Altrimenti Juventus-Inter diventerà davvero la prima delle due finali scudetto di questa stagione, con gli altri costretti ad accontentarsi delle briciole ricche della qualificazione alla Champions League.