E' nata la Juventus di Yildiz, il predestinato

E’ nata la Juventus di Kenan Yildiz, il predestinato. Non solo perché abituato a segnare tutte le volte che debutta in una competizione – il gol contro il Psv è doppiamente storico perché è il primo della nuova Champions League -, ma anche e soprattutto perché la sua magia ha cambiato il senso di una partita che si era avviata con sinistre somiglianze rispetto alle ultime bianconere. La rete del talento turco classe 2005 ha acceso la squadra di Thiago Motta, aperto tatticamente la scatola olandese e aiutato il tecnico italobrasiliano nel giustificare con i fatti le scelte di formazione.

E’ stata una bella Juventus, a tratti travolgente una volta messo al sicuro il risultato con McKennie che non doveva nemmeno più fare parte di questo gruppo e che ha esordito da titolare nella serata fin qui più importante della stagione. La prima, vera, bella Juventus di Thiago Motta perché quella dei ragazzini feroci di agosto non poteva che essere confinata al finale dell’estate; se il club fa un mercato da 200 milioni di euro è perché si aspetta che i giocatori portati a Torino, fatti e finiti, siano messi in campo per garantire il salto di qualità e non confinati al ruolo di spettatori.

La magia di Yildiz ha stappato tutto questo ed è un segno del destino che sia stata firmata dall’unico prodotto della Next Gen e della Juve giovane su cui Giuntoli ha scelto di puntare pesante. La maglia numero 10 sulle spalle pesa un po’ meno, adesso. Il resto è stato, finalmente verrebbe da dire, un concerto suonato da un’orchestra intonata. Compatta nel pressing alto, rapida nel trasformare in attacco il recupero palla sui difensori e centrocampisti del Psv, libera da condizionamenti al momento di concludere. Solo Vlahovic ha steccato sistemandosi sul tabellino come assist man per Nico Gonzalez (rete del 3-0) ma mancando ancora l’appuntamento con la rete in prima persona. E’ forse l’unica nota stonata di una serata perfetta e che lancia la Juventus nella classificona della nuova Champions League dove anche i dettagli contano e il risultato rotondo dello Stadium (3-1 per colpa della rete in extremis del Psv) potrebbe pesare in positivo alla fine.

Vincere aiuta a vincere e anche a schivare critiche e domande scomode. Le prime sarebbero ingenerose dopo questa prestazione, le seconde legittime alla voce Douglas Luiz. Il brasiliano da 50 milioni di euro è partito riserva per la quarta volta in 5 partite ufficiali di Thiago Motta con cui lavora, va ricordato, dal 30 luglio essendo stato il Brasile eliminato precocemente dalla Copa America. Anche lui merita tempo per integrarsi in un progetto tattico che certamente lo deve prevedere, considerato il peso economico dell’acquisto. Che qualcosa oggi non stia tornando, però, è evidente anche solo facendo la cronaca del suo (mancato) impiego. Motta avrà modo di lavorarci e certamente avrà cento ore scarse di maggiore tranquillità per preparare il rendez vouz con il Napoli di Antonio Conte, l’ex capitano e allenatore che nel cuore dell’inverno ha fatto di tutto per essere lì dove oggi c’è Thiago e che in classifica lo precede di un punto. Un incrocio pesante per classifica ed impatto emotivo.


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