Social network
September 15 2023
Se restiamo a osservare solo i picchi della linea temporale della keyword “Lampedusa” sembra quasi che gli italiani online non riescano più a reagire emotivamente alle ricorrenti tragedie del mare.
Narcotizzati oramai rispetto al dolore, alla commozione nonostante i bollettini ufficiali ci restituiscono l’immensità della tragedia: siamo molto più attenti a farci coinvolgere nelle strumentalizzazioni politiche di parte, piuttosto che manifestare apertamente comprensione e solidarietà per la dimensione umana dei migranti che fuggono dalle loro patrie.
Ma, così non è, perché quando scegliamo come navicella di esplorazione del parlato digitale, la keyword “migranti” ecco che i picchi di coinvolgimento nelle discussioni sono caricati per la maggior parte dalla molla dell’emotività spontanea, da una condivisione sincera per le tragedie, da una compartecipazione per il dramma.
Ǫuindi, il trascinamento di matrice politica, presente e predominante con la keyword “Lampedusa” e che non scompare mai sia chiaro, lascia in questo caso il ruolo di motrice della polarizzazione online alla spontaneità emotiva degli utenti.
In questi dodici mesi la keyword “Lampedusa” ha totalizzato complessivamente 96 mila menzioni e, come mostra la linea temporale online, due sono stati i momenti in cui le citazioni hanno fatto registrare dei picchi di parlato. Il primo, tra fine febbraio e gli inizi di marzo, coincide con il terribile naufragio avvenuto al largo di Cutro, in Calabria, dove sono morti 95 migranti, mentre il secondo è legato a un altro naufragio, avvenuto lo scorso 6 agosto, a poche miglia dall’isola di Lampedusa e dove invece i migranti che hanno perso la vita in mare sono stati 41.
A dispetto di quanto ha evidenziato il trend temporale delle menzioni, la keyword “Lampedusa” in questi ultimi dodici mesi è riuscita a generare una mole consistente di coinvolgimento da parte degli italiani online, non tanto in coincidenza dei due naufragi di fine febbraio e di inizio agosto, bensì più nelle ultime due settimane, quando con la moltiplicazione degli sbarchi è iniziata una persistente campagna politica da parte delle opposizioni. Tra i leader politici, a prescindere dalla collocazione lungo l’asse maggioranza – opposizione, a incassare le quote più ampie sono stati i contenuti social pubblicati da Giuseppe Conte, in particolare, a calamitare l’audience maggiore è il video pubblicato dal presidente del Movimento 5 Stelle sull’account di TikTok.
Il 68,54% del sentiment generato dalla keyword è negativo. In questi ultimi dodici mesi 2 italiani su 3 che in rete e sui social si sono in relazionati o sono entrati contatto con un contenuto (foto, testo, video) che aveva un riferimento diretto al termine Lampedusa, hanno manifestato un atteggiamento di negatività.
Circa la metà del parlato complessivo ottenuto dalla menzione “Lampedusa” è stato assorbito da Facebook, con una percentuale totale del 48,42%, mentre le tre principali piattaforme social raggiungono assieme una quota del 58,16%. I siti di news e di informazione invece riescono a prendersi una fetta di attenzione del 26,17%.
Il confronto dello sviluppo temporale delle tre keyword “migranti”, “Lampedusa” e “sbarchi” – che assieme riescono a sommare ben 891 mila menzioni – evidenzia come il trascinamento di matrice politica, presente e predominante con la keyword “Lampedusa”, perde di efficacia e la keyword “migranti” riesce a prendersi il ruolo di motrice di una polarizzazione dettata dalla spontaneità emotiva degli utenti rispetto alla tragedia dei naufragi in mare.