Calciomercato
August 27 2024
Alla fine Teun Koopmeiners va alla Juventus come era logico che avvenisse. Il tormentone dell'estate calcistica italiana ("E' oggi il giorno? No, domani. Forse") si è risolto a una manciata di ore dal gong della sessione di calciomercato. Era scritto nelle stelle e anche nelle strategie di almeno due delle tre parti in causa. Probabilmente tutte e tre. Lo voleva l'olandese, che lo aveva dichiarato per tempo nel corso della primavera, lo desiderava fortemente la Juventus e anche l'Atalanta si era attrezzata all'occorrenza per non farsi trovare impreparata. Il resto è stato un teatrino dell'assurdo, una commedia nemmeno troppo raccomandabile tra certificati medici, ripicche e finti scoop. Tutto per arrivare da dove si era partiti.
Esclusiva: #Koopmeiners alla #Juventus le cifre definitive. Base fissa 52 milioni più bonus facili (3 milioni in caso di qualificazione in #Champions) o più difficili (1 milione in caso di scudetto, 2 milioni in caso di vittoria #Champions). Totale 58
— Alfredo Pedullà (@AlfredoPedulla) August 27, 2024
Koopmeiners va alla Juventus che lo pagherà 52 milioni di euro più 6 in bonus divisi tra probabili (3 milioni per la qualificazione Champions da qui al 2027), difficili (un milione per lo scudetto) e quasi visionari (2 milioni per la Champions League alzata). Un'operazione da 55-58 milioni complessivi con stipendio da 4,5 netti per le prossime cinque stagioni. Il che porta a trarre alcune conclusioni da tutta la vicenda, utili anche a futura memoria per decodificare questo e altri immancabili tormentoni di calciomercato:
1 - I giocatori vanno dove vogliono andare. O restano se vogliono restare. I contratti che hanno firmato possono essere rigidissimi (se decidono di doverli onorare ritirando lo stipendio a fine mese fino a quando c'è scritto) oppure flessibili, qualora vogliano salutare la compagnia. Così va, inutile remare controcorrente;
2 - Tutti i calciatori hanno un cassettone in casa dove tengono le mitologiche "Promesse". Promessa di aumento, rinnovo, via libera alla cessione, vacanza premio, titolarità, cambio ruolo... Promesse di tutto. Non si conosce nessuno che abbia, invece, uno spazio analogo alla voce "Impegni";
3 - Il calciatore è un lavoratore atipico che può decidere autonomamente di non presentarsi in ufficio (leggi campo d'allenamento) presentando un certificato medico se ha bisogno di ribadire con forza quanto al Punto 1. E cioè che decide lui e basta;
4 - Quando un campione va in rottura con la sua squadra diventa automaticamente un reietto per i vecchi tifosi e un idolo per i prossimi. I quali, ovviamente, penseranno le peggio cose di un proprio giocatore che si dovesse comportare come il protagonista del tormentone. In ogni caso, il nostro Mister X se ne fotte e torna al Punto 1 della storia;
5 - Tutti sanno che funziona così e, quindi, quando si scandalizzano fanno per finta. O per prendere una quotazione/commissione/sconto maggiore. Chi dice il contrario mente, nemmeno in maniera troppo credibile. Tutti hanno il loro Mister X strappato così a una concorrente, nessuno escluso;
6 - Se vuoi vincere lo scudetto o, almeno, lottare per farlo devi spendere una vagonata di milioni. Tutte le cose sui giovani, i progetti a lungo termine, gli anni zero-uno-due e i cicli che vanno rispettati sono argomenti meravigliosi da dibattito tv in orario serale. Se vuoi vincere, spendi. Punto;
7 - Siccome hai deciso che vuoi vincere e che, quindi, è il caso di spendere senza farsi troppi problemi alla fine il giocatore che voleva venire da te, che costa una barcata di soldi e che ha rotto con la vecchia squadra per arrivare al Punto 1, lo pagherai più o meno quello che ti veniva chiesto all'inizio della storia. Però il tormentone in mezzo sarà stata la cosa più divertente dell'estate e quindi meno male che all'idea di risparmiare nessuno resiste, altrimenti sai che noia?
8 - Se il campione di turno si confermerà tale, tempo qualche settimana e nessuno si ricorderà di tutto quello che è stato fatto per arrivare al Punto 1 e nemmeno dei soldi spesi;
9 - Se il campione di turno si rivelerà inadatto al compito o addirittura un pippone mai visto (è successo, fidatevi) si tornerà comunque a quanto postulato al Punto 1 e il suo fresco e oneroso contratto diventerà improvvisamente rigidissimo e non più flessibile. Fino al primo momento utile per avere qualcosa da pretendere aprendo il cassettone "Promesse" e dando vita a un altro tormentone (spesso alla voce "Mal di pancia" o "Rinnovo");
10 - Nel calciomercato è come per la viabilità intorno a Roma. Tutte le strade, comunque le imbocchi, portano sempre e inevitabilmente al Punto 1.