L'anno felice di Giorgia Meloni (ma per il 2024 resta l'incognita migranti)

Fare il bilancio del 2023 di Giorgia Meloni, il primo anno interamente passato da Presidente del Cinsoglio, è piuttosto semplice. Il momento infatti di maggiore difficoltà non è arrivato per un problema nella maggioranza, o uno scandalo giudiziario, e nemmeno per una brutta figura o crisi internazionale; il momento peggiore è legato ai famosi fuori onda di Striscia la Notizia e dedicati al suo ex compagno, Andrea Giambruno. Crisi, tra l'altro gestita da par suo in una mattina in cui buona parte della stampa pensava di godere nello sparare ad alzo zero e lei che via social anticipa tutto e tutto dando il benservito al suo ex...

Del resto di certo dalla politica italiana di oggi grossi problemi non ne potevano arrivare.

L'opposizione è durata un mese, diciamo dalla vittoria di Elly Schlein nelle primarie del Pd alla comparsa della famosa «armocromista» che di fatto ha sgonfiato in un attimo tutte le illusioni di chi a sinistra pensava di rovesciare il tavolo. Il tempo poi ha fatto il resto con la segretaria dem che si gioca il futuro alle prossime europee.

Conte invece ha un solo nemico, che non è la Meloni, ma proprio la Schlein, per la supremazia all'opposizione. E Renzi, come mostra la sua dichiarazione dei redditi ha capito che non c'era spazio per manovre e così si è dedicato ad attività extra parlamentari.

Per quello che riguarda la maggioranza ci sono stati dei naturali e fisiologici momenti di tensione ma è chiaro a tutti che con la Lega al 9% e Forza Italia al 7% (valori mantenuti per tutto l'anno) bisogna solo andare avanti per l'intera legislatura senza follie o cattivi pensieri.

L'Italia poi si trova alla fine dell'anno con una serie di indicatori economici in netto miglioramento: occupazione ai massimi e spread ai minimi; l'inflazione è al 5,5% e le bollette della luce nel prossimo trimestre saranno del 50% più basse rispetto a 12 mesi fa. Aggiungiamo che lo spread è ai minimi e la Borsa italiana è cresciuta in un anno del 28% e che oggi 20 milioni di italiani sono (beati loro) in vacanza lontano da casa. Segno che forse non stiamo proprio così male come qualcuno prova a raccontare.

Se poi ci spostiamo sullo scacchiere internazionale beh, qui il premier ha dato il suo meglio. Nei giorni del suo arrivo a Palazzo Chigi in molti pronosticavano un'Italia isolata in Europa e nel mondo. Nel 2023 se c'è una cosa che Giorgia Meloni è riuscita a conquistarsi è proprio la stima dei grandi del mondo.

In questo panorama di sole note liete ci permettiamo di fare solo un appunto al Presidente del Consiglio.

Il prossimo anno gli italiani non saranno più disposti ad accettare 155mila migranti in arrivo sulle nostre coste. Un numero quasi da record storico, il doppio rispetto ad un anno fa, che non piace per primo ai suoi elettori ai quali era stato promesso ben altro. I successi sul tema portati a casa da Bruxelles valgono poco se Lampedusa un giorno si ed un altro pure è un'isola al collasso e se clandestini popolano le nostre grandi città sempre meno sicure.

La battaglia sulle prossime elezioni europee, il primo vero grande banco di prova per la Meloni nel 2024, si giocherà proprio su questo anche perché diversi europei hanno stretto negli ultimi mesi le maglie per ingressi e permessi. Adesso tocca a noi, e Salvini lo sa bene. Un anno gli italiani su questo l'hanno concesso. Ma non sono previsti bis.

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