Televisione
July 06 2022
Il giornalista Domenico Sciamma si è davvero suicidato o è stato spinto sui binari per ordine di qualcuno? E una volta scoperta la verità che ne sarà del direttore Nicastro e della sua redazione? Sarà inevitabilmente ricca di colpi di scena la quinta e ultima puntata de L'ora-Inchiostro contro piombo, la serie di Canale 5 con Claudio Santamaria e Silvia D'Amico che racconta la vera storia de L'ora, il primo quotidiano siciliano a denunciare apertamente la mafia, liberamente tratta dal libro Nostra Signora della Necessità, di Giuseppe Sottile. Riusciranno il direttore Nicastro e i suoi coraggiosi giornalisti a denunciare il mafioso Liggio? Ecco cos'accadrà nell'episodio finale, in onda mercoledì 6 luglio.
La redazione de L'ora deve ancora riprendersi dalla morte del giornalista Domenico Sciamma (Giovanni Alfieri) quando un'ulcera perforante costringe il direttore Antonio Nicastro (Claudio Santamaria) ad una degenza ospedaliera che lascia momentaneamente i giornalisti senza un punto di riferimento. In questo clima di incertezza, la determinata Enza Cusumano (Daniela Marra) e il cronista di nera Salvo Licata (Bruno Di Chiara) decidono di andare a Corleone: vogliono trovare Olivia (Selene Caramazza) e capire cos'è davvero successo a Domenico. Intanto il fotografo Nic (Giampiero De Concilio) e l caporedattore Giulio Rampulla (Francesco Colella), in obitorio, non riescono a verificare se il giovane collega si sia suicidato o sia stato spinto sui binari per ordine di qualcuno.
La morte del dottor Michele Navarra (Fabrizio Ferracane), medico chirurgo e padrino molto influente, viene onorata in una chiesa gremita mentre Domenico viene tumulato nella terra sconsacrata dei suicidi. Quando Nicastro e Salvo scoprono che Olivia è diventata l'amante di Luciano Liggio (Lino Musella), lo scagnozzo di Navarra, capiscono che Domenico in realtà è stato ucciso dal latitante. Dopo l'arresto del mafioso, Nicastro decide così di sbattere la storia di Liggio in prima pagina ma durante un brindisi in terrazza per festeggiare il futuro del giornale, qualcuno abbandona un ordigno pronto ad esplodere.