Televisione
June 08 2022
Quando la mafia era ancora una parola impronunciabile, un giornale l'ha sbattuta in prima pagina. Racconta fatti ed eventi realmente accaduti tra la fine degli anni '50 e l’inizio degli anni '60, focalizzandosi su un periodo cruciale per la lotta alla mafia L'ora-Inchiostro contro piombo, la nuova serie di Canale 5 con Claudio Santamaria nei panni di Antonio Nicastro, il direttore del quotidiano fondato a inizio '900 dalla famiglia Florio che a Palermo, negli anni a cavallo tra il secondo dopoguerra e il boom economico, è stato il primo quotidiano che ha avuto l’ardire di scrivere la parola mafia. Mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi giornalisti. Ecco cos'accadrà nella prima puntata della fiction, in onda mercoledì 8 giugno, tratto dal libro Nostra Signora della Necessità di Giuseppe Sottile.
Antonio Nicastro (Claudio Santamaria) arriva da Roma insieme alla moglie Anna (Silvia D’Amico) per dirigere L’Ora di Palermo, giornale del Partito Comunista in forte crisi di vendite. Al fianco di Nicastro, nella riorganizzazione del quotidiano, c’è il fidato Marcello Grisanti (Maurizio Lombardi), cronista ed ex partigiano che comprende subito che le notizie di cui i lettori hanno bisogno non solo le unitili veline del partito. Quando da Corleone arriva l’aspirante cronista Domenico Sciamma (Giovanni Alfieri), ne ha la conferma: il ragazzo racconta di un sindacalista scomparso: il quotidiano avrà la volontà di andare a fondo alla notizia?
La redazione si dimezza: i fedelissimi del partito abbandonano e in campo scendo colleghi più coraggiosi, giovani e motivati che si buttano a capofitto in un’inchiesta per connettere fatti e misfatti accaduti tra Palermo e Corleone, i cui responsabili sono legati al dottor Michele Navarra (Fabrizio Ferracane), medico chirurgo e padrino molto influente. Alle spalle del vecchio boss scalpita una nuova mafia ancora più avida e spietata, rappresentata da Luciano Liggio (Lino Musella), lo scagnozzo di Navarra che ora sta lavorando alla successione. L'indagine vede tra i protagonisti il capo redattore cattolico e poeta Giulio Rampulla (Francesco Colella); il cronista di nera e sciupafemmine Salvo Licata (Bruno Di Chiara); la determinata Enza Cusumano (Daniela Marra); Nic Ruscica (Giampiero De Concilio), il fotografo appena sedicenne e, infine, Domenico Sciamma (Giovanni Alfieri), il provinciale pieno di passione e idealismo. I giornalisti sono costretti a mettere a repentaglio non solo gli affetti più cari, ma anche la loro stessa vita, pur di arrivare a collegare vicende apparentemente slegate e mettere per iscritto per la prima volta la parola mafia.