Dal Mondo
April 13 2023
«Lavoriamo, fratelli! Tagliategli la testa! Spezzategli la spina dorsale! Che c'è, non hai mai tagliato una c... di spina dorsale prima d’ora? Fino alla fine, c…!».
Così dice un uomo che sembra essere un soldato russo - ad un suo commilitone mentre taglia la testa con un coltello a quello che secondo i canali Telegram che hanno diffuso il video, dovrebbe essere un prigioniero di guerra ucraino.
La malcapitata vittima, all’inizio, urla a più non posso, grida «fa maleeee!», e supplica il suo carnefice «non farlo». Poi è solo sangue e orrore. Il video è spaventoso anche per noi che di questi video ne abbiamo visti a decine (e continuiamo a farlo), per poter raccontare il pericolo sempre attuale dello Stato islamico.
A proposito dell’Isis: in queste ore si sono letti molti pareri - talvolta espressi da persone che parlano di cose che non conoscono - nei quali si dice che quanto diffuso ieri «assomiglia ai video che lo Stato islamico faceva una volta». Non credetegli. Lo Stato islamico non ha mai smesso neppure per un giorno di sgozzare, di decapitare, di bruciare vive le persone fatte prigioniere, oppure di sparargli alla testa e tutto questo in favore delle telecamere. Non passa giorno che sulle piattaforme jihadiste non vengano diffusi i resoconti delle loro attività sparse in tutto il mondo e va ricordato che queste produzioni mediatiche si sono fatte sempre più sofisticate.
Fin dall’inizio vi abbiamo raccontato gli orrori di questa guerra cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina ma quanto visto ieri (e chissà cosa non ci viene mostrato) rappresenta qualcosa che non si può descrivere perché è un crimine troppo grande. E che dire di coloro che gioiscono su Telegram: «Ottimo lavoro!»; «Avanti fino in fondo!», e tutta una serie di frasi che fanno letteralmente mancare il fiato
Per tornare al video, il primo a diffonderle è stato il canale Muzhskoye gosudarstvo (Uno Stato di maschi) del propagandista estremista russo identificato in Vladislav Pozdnyakov, già condannato a due anni con sospensione della pena nel dicembre 2019 per incitamento all'odio verso le donne. La sua pagina Male State sul social network Vkontakte che abbraccia il nazionalismo e il patriarcato vantava più di 150.000 membri prima di essere chiusa al pubblico. La condanna succssivamente è stata annullata dal tribunale distrettuale di Nizhny Novgorod nell’ambito di una legge controversa su cui le forze dell'ordine avevano fatto affidamento per perseguire gli utenti di Internet. Vladislav Pozdnyakov è noto per essere un implacabile nemico delle donne della comunità LGBT+. Ad oggi non si sa dove e quando (pare l’estate scorsa) sia stato girato il video e secondo il collettivo di giornalisti indipendenti russi The Insider si sente in sottofondo il nome «Varyag» nelle conversazioni radio. Poi quando la testa viene separata dal corpo, l’uomo che filma il video dice «mettetela in un sacco. E mandatela al comandante».
Chi sono gli autori di questa mostruosa azione? Vladimir Osechkin, fondatore di Gulagu.net, al canale YouTube Khodorkovsky Live ha detto di essere certo che sarebbero due mercenari del Wagner Group gli autori: ma sua quale base lo afferma? Osechkin ha contattato Andrei Medvedev, un ex mercenario della compagnia di proprietà di Yevgeny Prigozhin da tempo riparato in in Norvegia, che gli ha riferito di aver riconosciuto i suoi ex colleghi nel filmato: «Identifica inequivocabilmente i suoi i combattenti del Wagner Group dai loro caratteristici segnali di chiamata, dal modo in cui parlano, da quello che dicono», ha detto Osechkin che ha anche promesso una ricompensa di tremila euro per ulteriori informazioni sulle persone del video. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito «orribili» i video (sono due) della decapitazione di soldati ucraini prigionieri da parte di militari russi e ha ha invitato «a verificarne l'autenticità». Nel corso di una conferenza stampa Peskov ha detto che «ovviamente, questi sono video terribili e prima ne va verificata l'autenticità. Prima occorre verificare se è successo davvero o no. E se è successo, allora dove e chi lo ha commesso». Per il governo ucraino non ci sono dubbi sull’autenticità dei video e il capo dello staff del presidente ucraino Andriy Yermak ha affermato: «Ci sarà una risposta e responsabilità per tutto». L’intelligence ucraina (SBU) ha avviato un'indagine su questi atroci crimini di guerra. Il capo della SBU, Vasyl Malyuk, ha promesso di consegnare i responsabili alla giustizia, affermando: «Troveremo questi mostri. Se necessario, li inseguiremo ovunque si trovino, sottoterra o nell'aldilà. Saranno senza dubbio ritenuti responsabili delle loro azioni». Il presidente ucraino non ha dubbi e chiede una reazione della comunità internazionale contro i russi.
«C'è qualcosa che nessuno al mondo può ignorare: con quanta facilità queste bestie uccidono. Questo video... L'esecuzione di un prigioniero ucraino... Il mondo deve vederlo. Questo è un video della Russia così com'è», ha sentenziato Volodymyr Zelensky. Gli ha fatto eco il suo ministro degli Esteri Kuleba che si domanda come la Russia possa presiedere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Come scrive Euronews la missione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Ucraina è «inorridita» ma sono numerose le reazioni di sdegno che vengono anche da Bruxelles. «Al momento non abbiamo informazioni aggiuntive sulla veracità del video che mostrerebbe la decapitazione di un soldato ucraino da parte di soldati russa -afferma un portavoce della Commissione Europea -Dovesse essere confermato, sarebbe un'altra prova della natura disumana dell'aggressione russa in Ucraina: sarebbe una grave violazione della convenzione di Ginevra, secondo la quale si deve garantire il trattamento in condizioni dignitose dei prigionieri di guerra. L'Ue coglie l'occasione per ribadire il suo impegno a portare davanti alla giustizia chi si è macchiato di crimini».
Zelensky in un videomessaggio ha espresso il suo sdegno: «Non dimenticheremo nulla. Né perdoneremo gli assassini Questo video, l'esecuzione di un prigioniero ucraino. Questo è un video che dimostra la Russia così com'è. Che tipo di persone sono. Questo non è un incidente, non è un episodio isolato. Era così già prima. È stato così a Bucha. Migliaia di volte. Tutti devono reagire. Ogni leader. Perché è necessario agire ora e nessuno capirà se i leader non reagiranno». Poi Zelensky si è rivolto ai russi e ha detto: «Non aspettatevi che venga dimenticato. Il tempo passerà, ma non dimenticheremo nulla. Né perdoneremo gli assassini. Ci sarà responsabilità legale per tutto. La sconfitta del terrore è necessaria».