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August 04 2016
Dovrebbe chiudersi entro questa settimana, probabilmente già venerdì 5 agosto, l'istruttoria dell'Ufficio sanzioni della Consob su un presunto insider trading da parte di Carlo De Benedetti.
A Panorama risulta infatti che la Commissione nazionale per le società e la Borsa non abbia mai abbandonato l'ipotesi che nel gennaio 2015 l’Ingegnere abbia fatto uso d'informazioni privilegiate sull’imminente riforma delle banche popolari: una legge che il governo di Matteo Renzi avrebbe poi varato il 16 di quello stesso mese, imponendo l’obbligo per gli istituti più importanti di trasformarsi in società per azioni.
All’epoca, De Benedetti aveva operato in Borsa attraverso la società Romed, di cui è azionista e in quel momento era anche presidente (ha lasciato la carica proprio all'inizio del febbraio 2015).
L’acquisto era passato attraverso la Intermonte, una società d’intermediazione mobiliare, e aveva riguardato i titoli di alcune popolari, tra le quali Banca dell’Etruria. Attraverso la Romed, l'Ingegnere aveva investito 5 milioni di euro, realizzando una plusvalenza di circa 600 mila euro.
Quando l’Ufficio sanzioni della Consob avrà consegnato la sua contestazione ai legali dell’Ingegnere, si aprirà il contraddittorio ed entro 210 giorni si dovrà stabilire se la sanzione amministrativa sia giustificata, e quale debba esserne la misura.
L'Ingegnere ha sempre smentito di avere abusato di informazioni privilegiate: "La Romed effettua ogni anno transazioni per milioni di euro" aveva dichiarato il suo portavoce, ancora pochi mesi fa. "E sulle banche popolari, discussioni e indiscrezioni relative a una possibile riforma erano già di pubblico dominio diverso tempo prima dell'approvazione del decreto".
La Consob, in realtà, ha attivato istruttorie non soltanto sulle attività della Romed, ma anche su altri operatori finanziari.
L'11 febbraio 2015, ascoltato dalla Camera dei deputati, il presidente della Consob Giuseppe Vegas aveva infatti descritto nei dettagli l’anomalia di una brusca raffica di acquisti sui titoli delle banche popolari, avvenuta nei giorni precedenti al varo della riforma, "accompagnati da vendite nella settimana successiva" e aveva ipotizzato "un'operatività potenzialmente anomala": insomma, un diffuso, illecito utilizzo di notizie riservate. Da lì è partita l'attività istruttoria della Consob, ma anche un'inchiesta della Procura di Roma. Che continua in gran segreto...