Lifestyle
August 23 2017
Il protocollo della monarchia inglese è stabilito in ogni dettaglio e si aggiorna per essere al passo con i tempi. Ecco perchè, da qualche anno a questa parte, è stata regolamentata anche l'abitudine dei sudditi di chiedere foto ricordo con i reali.
Da quanto riporta l'Express la rigida etichetta reale ha accettato di includere i selfie tra le abitudini della Regina Elisabetta, del Principe Carlo e degli altri, ma ha detto no alla concessione di autografi a sudditi e simpatizzanti.
Il motivo è presto detto: nel mare magnum di internet un selfie ricordo magari sfuocato e con un illustre sconosciuto non ha praticamente valore commerciale.
Ben diverso in caso si tratti di una firma di William, Kate o Harry. In questo caso si darebbe luogo a un mercato degli autografi cui la casa reale non si vuole prestare.
Si genererebbe, infatti, una sorta di mercato nero dei falsi e online molti tenterebbero di lucrare sulle firme della monarchia alzando i prezzi e rilanciando l'asta dei cimeli.
L'unica eccezione di cui si ha memoria risale al 2010 quando il Principe di Galles in visita in una Cornovaglia messa in ginocchio da devastanti inondazioni concesse un autografo a un bambino che aveva perso la casa. Si tratta del figlio di Tony e Meg Hendy, la cui casa a St. Blazey era stata distrutta dall'ondata di acqua e fango.
Prima di congedarsi Carlo chiese alla coppia se c'era qualcosa che potesse fare per loro e Meg disse: "Posso essere scortese e chiederle una firma per mio figlio Tom? Non sono sicura che lei dia autografi, ma renderebbe migliore la sua giornata".
In quell'occasione, Carlo, contro l'etichetta e nello stupore generale, chiese un pezzo di carta, scrisse Charles 2010 scusandosi persino per la grafia incerta dovuta alla disabitudine a scrivere in piedi.