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September 06 2018
In quasi un terzo del mondo essere omossessuali è un reato. Previsti carcere, lapidazione, multe e persino la morte per chi si macchia dell'onta di essere gay.
Mentre l'occidente progredisce - seppure lentamente - concedendo alle persone innamorate di qualcuno del proprio stesso sesso diritti e prerogative fino ad ora appannaggio degli eterosessuali, quasi la totalità degli africani crede che l'omosessualità sia contro natura e ontologicamente errata. Lo stesso vale per i Paesi del Medio Oriente e per decine di altri Stati che guardano a sud est del mondo.
Tra questi Peasi, però, d'ora in avanti non ci sarà più l'India. Con una decisione storica, infatti, la Corte Suprema indiana ha depenalizzato l'omosessualità, cancellando la sezione 377 del Codice Penale che da 157 anni puniva come "Offese contro natura" questi comportamenti.
Il Presidente del collegio giudicante nel motivare il verdetto ha sentenziato: "Criminalizzare l'omosessualità è irrazionale e indifendibile".
La sentenza arriva dopo anni di battaglia della comunità LGBT che oggi festeggia una vittoria storica. La stessa decisione era stata già presa dalla Alta Corte di Delhi, del 2009, ma la sentenza era stata poi cancellata nel 2013 dalla stessa Corte Suprema, per poi tornare in agenda nel 2017.
Fino ad oggi un indiano condannato per omosessualità rischiava fino a 10 anni di carcere.
La stessa pena è prevista in Nigeria dove basta essere sostenitori di associazioni gay per finire in carcere. Sono 38 gli stati africani dove essere gay è un reato e le pene variano da nazione a nazione.
In Uganda, per esempio, si rischia l'ergastolo, mentre il Marocco prevede una detenzione che varia dai 6 mesi ai 3 anni. In Camerun, invece, oltre al carcere (5 anni) si deve anche pagare una multa; in Liberia e Malesia ce la si cava con un'ammenda; carcere anche in Burundi, Senegal e Ghana, mentre in sono previsti i lavori forzati. Secondo un recente sondaggio, tra l'altro il 96% degli africani è convinto che la legge sia giusta e che l'omosessualità sia un reato gravissimo.
Sanzioni penali sono previste poi, in Senegal, in Somalia, in Senegal, in Zambia, in Zimbawe e in Tunisia (dove l'omosessualità è illegale, ma tollerate). Multe anche a Singapore, in SriLanka, Swaziland, Turkmenistan, Uzbekistan e in Russia.
Non va meglio nella stragrande maggioranza degli stati musulmani dove, tra l'altro, vige la Shaaria che prevede la morte per chi, oltre a essere adultero, è anche gay.
Condanna a morte in Iran, Yamen, Emirati Arabi Uniti, Mauritania e Pakistan. Condanna "solo" all'ergastolo in Bangladesh mentre nel sultanato del Brunei e in Afghanistan vige la lapidazione sulla pubblica piazza per chi è omosessuale.
In Arabia Saudita, infine, prima di essere condannati a morte si subisce il carcere, l'amputazione di parti anatomiche, la lapidazione e l'internamento in cliniche psichiatriche.