La minaccia della Corea del Nord: una bomba atomica sul Giappone
Luigi Gavazzi
La Corea del Nord alza ancora il tono dello scontro (verbale) minacciando il Giappone di bombardamento nucleare e di ridurre gli Stati Uniti in "cenere e tenebre"
Già mercoledì si era fatto sentire l’ambasciatore di Pyongyang alle Nazioni Unite, dicendo che il popolo americano dovrà affrontare “il più grande dolore” che abbia che mai provato.
La minaccia di giovedì è arrivata da un organismo dal nome paradossale, vista la situazione, di Comitato coreano per la pace dell'Asia-Pacific (Korean Asia-Pacific Peace Committee).
In una dichiarazione citata dall'agenzia di stampa nordcoreana Kcna, il Comitato "pacifista" - che è un'emanazione diretta del Partito del lavoratori, il partito unico della Corea del Nord - ha affermato che il Giappone "non è necessario esista più vicino a noi" e che "Le quattro isole dell'arcipelago dovrebbero essere affondate in mare dalla bomba nucleare di Juche".
In un curioso e ricercato uso della terminologia propagandistica, la dichiarazione del Korean Asia-Pacific Peace Committee ha scelto questa volta di usare l'espressione "Juche (La definizione di Juche di Wikipedia; e quella invece "ufficiale" del sito web della Repubblica democratica di Corea)", che indica insieme l'ideologia e il sistema politico della Corea del Nord.
Nella dichiarazione del Comitato c'è anche spazio per il rammarico: i giapponesi meritano un colpo duro visto che ancora - dice in sostanza il messaggio riportato dalla Kcna - ancora non sentono ragioni, nonostante gli abbiamo fatto volare sopra la testa un nostro Icbm (missile balistico intercontinentale). Va notato che quando è stato lanciato il missile che ha sorvolato il Giappone il 29 agosto, i nordcoreani avevano detto che si trattava di un missile a medio raggio, non un Icbm.
(Google Maps/Panorama.it) La traiettoria del missile lanciato dalla Corea del Nord il 29 agosto 2017
Ovviamente le minacce al Giappone sono state ancora una volta affiancate dalle solite affermazioni aggressive verso la Corea del Sud e gli Stati Uniti.
È arrivato il momento di annientare gli aggressori imperialisti americani, dice ancora la dichiarazione riportata dall'agenzia di stampa nordcoreana. Dobbiamo mobilitare tutti i mezzi di rappresaglia che abbiamo preparato.
I burattini sudcoreani, aggiunge ancora il bollettino di guerra del Comitato, sono traditori e cani degli Stati Uniti, visto che chiedono sempre nuove sanzioni contro i loro compatrioti. Il gruppo di traditori filo americani deve essere dunque severamente punito e cancellato con un attacco di fuoco che non permetterà loro di sopravvivere.
Aiuti umanitari dal Sud al Nord
Questo sfogo minaccioso arriva, ci ricorda Yonhap News, nei giorni in cui il Ministero sudcoreano per l'Unificazione del paese sta valutando la fornitura di aiuti umanitari per 8 milioni di dollari alla Corea del Nord, attraverso alcune organizzazioni internazionali come l'Unicef.
Nel 2015, lo stesso Ministero sudcoreano aveva fatto arrivare aiuti a Pyongyang per 10,3 milioni di dollari.