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“Aprire un’ambasciata dello Stato Islamico in Algeria”. È con questo farneticante auspicio che Abdelfatah Hamadache è tornato a far parlare di sé in Algeria. Già noto per le sue posizioni estremiste e violente, l’ex militante del FIS (Fronte Islamico di Salvezza) che oggi si autoproclama a capo dei salafiti algerini, è intervenuto nei giorni scorsi nel corso di un programma radiofonico dell’emittente Echourrouk. In passato altre sue dichiarazioni avevano fatto scalpore nell’opinione pubblica algerina: dalla fatwa che accusava di apostasia il giornalista e scrittore algerino francofono Kamel Daoud, all’appello lanciato per chiudere tutti i luoghi di culto non musulmani in Algeria. Prediche oscurantiste che avevano già fatto il giro dei media.
Dal fronte dei partiti islamisti interpellati dalla stampa algerina è arrivato un monito convinto contro le “pericolose affermazioni” di Hamadache. Di diverso parere l’opposizione che non solo critica la condotta inammissibile e le incitazioni alla violenza del “predicatore ciarlatano”, ma punta anche il dito contro il lassismo dello Stato nei suoi confronti, il che porterebbe a suppore una preoccupante connivenza da parte delle istituzioni.
“Lasciare che qualcuno sostenga così apertamente un’organizzazione jihadista come quella dello Stato Islamico è un insulto all’impegno dei militari e delle forze di sicurezza algerini impegnati in prima fila nella lotta al terrorismo”, scrivono i quotidiani algerini facendo notare che, per dichiarazioni molto meno pericolose, esponenti dell’opposizione in passato sono stati accusati di “turbare la stabilità nazionale e l’ordine pubblico”. Finora nessun richiamo è stato invece presentato al predicatore islamista radicale algerino, neanche per la sua ultima uscita.
Lo stendardo di Al Qaeda in Africa
Più che Hamadache, a preoccupare le autorità di Algeri è un’informazione che in questi giorni è stata confermata dai servizi segreti algerini, secondo cui Abdelmalek Droukdel e Mokhtar Belmokhtar avrebbero stretto un accordo. Leader rispettivamente di Al Qaeda nel Maghreb islamico (AQIM) e di Katiba Al Moulaththamin, i due terroristi starebbero rinserrando i ranghi dopo la scissione che nel 2012 aveva fatto allontanare Belmokhtar da Al Murabitun, gruppo affiliato ad Al Qaeda.