Economia
September 22 2017
Di recente, ho partecipato allo StartupVillage che si è tenuto allo Skolkovo Innovation Center, la nuova area “high tech” nei pressi di Mosca dove le startup incontrano università ed aziende. Lì ho incontrato Aldo Bischi, docente presso la Skoltech, l’università fondata pochi anni fa a Skolkovo, che forma giovani talenti molto attivi in quest’area estremamente innovativa della Russia.
Gli ho chiesto: “che ci fai qui?” E lui mi ha risposto: “...semplicemente ci sono dei periodi storici in cui le necessità di una determinata economia si incontrano con le tue necessità e competenze, si innesca così un circolo virtuoso”.
Per dirla in altri termini, si è trovato al posto giusto, nel momento giusto.
In questo periodo infatti, Aldo è riuscito ad ottenere dei fondi di ricerca, usati poi per assumere una decina di persone: giovanissimi studenti di laurea specialistica, lavoratori part-time, dottorandi, e ricercatori senior. Con gioia mi ha parlato del suo ruolo ormai sempre più manageriale, con un tono tra il soddisfatto ed il nostalgico per il “non fare quasi più i conti da solo”, confrontando il presente con il suo passato universitario italiano.
Nel suo gruppo si occupano di ricerca ed innovazione nell’ambito dei sistemi di conversione dell’energia, e lo fanno, come nel resto di Skoltech, cercando di coniugarla con l’imprenditorialità. A Skolkovo si trasformano infatti i professori in imprenditori, il corso di “Enterpreneurship & Innovation” è obbligatorio per tutti gli studenti, in molti corsi di laurea si insegnano la gestione della proprietà intellettuale e come districarsi nel mare magnum di normative scritte e non del mercato, per preparare studenti e prof alla vita d’impresa. Il tutto spinge ad essere imprenditori, creando un ecosistema fertile ed innovativo!
“Quando molti intorno a te lanciano una startup e l’ecosistema ti aiuta, è in qualche modo normale provarci; ora persino io ed un collega stiamo per iniziare questa nuova esperienza!”
Aldo poi ha continuato: “In questo fermento generale, c’è maggiore apertura e predisposizione alla collaborazione e questa avviene facilmente: mandando una email ho trovato questo lavoro, con un’altra sono entrato in contatto con ENEL. L’avere intrapreso questa avventura è stato come una sorta di moltiplicatore di opportunità che mi ha esposto ad idee, ambienti aziendali ed accademici estremamente stimolanti, dall’ENEL all’MIT di Boston”.
Questo è un esempio di ciò che definisco “Innovazione Aperta”: centri di ricerca, grandi aziende, università, startup e governo convergono tutti insieme, a creare un unico ecosistema.