Lady Gaga: Chromatica fa ballare ma non stupisce

«Voglio che la gente balli e si senta felice. Metto tutto il mio cuore, il mio dolore, i messaggi che mi arrivano dall'altro mondo perché voglio che la mia musica sia energeticamente pura». Così Lady Gaga, nel corso di una lunga intervista in streaming ad Apple Music, ha spiegato il concept di Chromatica, il suo attesissimo sesto album, uscito oggi a mezzanotte e già primo in 77 paesi. Chromatica, che è il nome di un pianeta di fantasia dove la cantante immagina di trasferirsi, racconta una storia fantasy, un viaggio personale in una nuova dimensione, «un luogo inclusivo dove ci sono tutti i colori e i suoni, dove c'è posto per tutti», come spiegato da lei stessa. Disponibile in cd standard, cd deluxe, vinile standard, musicassetta e vinile picture disc limited, l'album è diviso in 3 capitoli (Chromatica I. II. III.), con magniloquenti intro orchestrali per suddividere ciascuna parte. Chromatica è un disco coeso, nonostante i numerosi produttori e autori coinvolti (tra cui BloodPop, Max Martin, Axwell e Skrillex), con brevi brani pop che strizzano l'occhio alle sonorità dance anni '90, attualizzate per il pubblico di oggi.

Dimenticatevi i raffinati fraseggi jazz dell'album Cheek to Cheek in coppia con Tony Bennett, il lutto per la morte della zia che pervade il maturo Joanne e l'adult pop cinematico di A Star is Born: qui Gaga vuole far ballare per 43 minuti i suoi little monsters, senza troppi pensieri, anche se i testi sono mediamente più profondi rispetto al pop commerciale che domina le classifiche dello streaming.Dopo una pomposa introduzione di archi, l'abum prende il via con l'uptempo di Alice, in cui Gaga si immedesima con Alice nel paese delle meraviglie. La canzone anticipa e, in qualche modo, riassume, tutto quello che sentiremo all'interno dell'album: cassa dritta, tastieroni ipertrofici, melodie a presa rapida, build up, drop e messaggi di empowerment. Stupid Love, già uscito come singolo, sembra una canzone di Alexia ai tempi di Ice Mc o di Neja, di quelle che trovavi nelle compilation tipo Hit Mania Dance 1994: un brano perfetto da ballare in discoteca, ma senza grandi pretese artistiche. Rain on Me, riuscito duetto con la stellina del pop Ariana Grande, funziona bene e sta macinando numeri da record, ma lascia il sapore dolceamaro del già sentito.

Nel video che accompagna la canzone, i coltelli che cadono dal cielo e il mondo rovesciato rappresentano le difficoltà che entrambe le due artiste sono riuscite a superare attraverso la musica. Ariana Grande su Instagram si è detta entusiasta della collaborazione: «Ho incontrato una donna che ha conosciuto il dolore tanto quanto me, che ha pianto tanto quanto ho fatto io, che ha bevuto vino e mangiato tanta pasta proprio come me e che ha il cuore più grande del suo intero corpo. È diventata immediatamente una sorella per me». Free Woman è un inno al girl power, con la prodigiosa voce di Gaga in primo piano, che racconta di una donna forte ed indipendente, che non ha bisogno di un uomo al suo fianco per poter andare avanti e che lotta ogni giorno per la sua realizzazione: "Sono una donna libera. Questo è il dancefloor per cui mi sono battuta". Amen. Ritmi leggermente più lenti in Fun Tonight, una sorte di The edge of glory versione 2020, che chiude la prima parte di Chromatica. La seconda parte del disco si apre con l'autobiografica 911, nella quale Gaga canta con voce robotica della lotta contro se stessa e contro le patologie mentali, prodotta da Madeon con sonorità anni Ottanta, seguita da Plastic Doll, il brano che si ricollega maggiormente allo sfortunato Artpop del 2013. In Sour Candy la cantante italoamericana duetta con le BLACKPINK!, il più famoso gruppo femminile K-Pop, l'equivalente in gonnella dei BTS, anche se il risultato è abbastanza prevedibile, con un sound che ai più grandi ricorderà Show me Love di Robin S e ai più giovani Swish Swish di Katy Perry.

L'abum scorre fluido, senza troppi sussulti, fino al duetto camp con Elton John in Sine From Above, il classico brano sulla rinascita dopo un periodo buio, che parte lento per diventare poi un brano techno-dance grossolano, tipo quelli che si ballavano al Cocoricò e al Diabolika negli anni Novanta. Il finale drum 'n' bass della canzone, che c'entra ben poco con la struttura del brano, lascia a dir poco perplessi. L'album si chiude con Babylon, la cui base e le testiere sono ben più di un omaggio a Vogue di Madonna, il cui ritornello di sapore gospel "gossip, babble on, battle for your life, Babylon" si fissa ben presto nella mente, tanto che potrebbe diventare un futuro singolo di successo.Chromatica è un album in cui le qualità si intrecciano, per certi versi, con suoi limiti: le canzoni hanno uno stile molto coeso, ma ciò porta anche a confondere i brani l'uno con l'altro; inoltre, il ritorno di Gaga alle sonorità pop-dance dei suoi primi album, se da un lato farà felici i little monsters che la seguivano dagli esordi, dall'altro potrebbe scontentare il pubblico che l'ha apprezzata nelle sue produzione più mature e adulte, come quelle di Cheek to Cheek e Joanne, che avevano ben altro spessore musicale. Insomma, una perfetta colonna sonora per le lunghe notti estive sulle piste delle discoteche estive (Covid-19 permettendo), ma un disco che musicalmente non aggiunge nulla alla straordinaria carriera di Stefani Germanotta, la cui vetta resta il premio Oscar conquistato per Shallow, la canzone-tema di A star is born.

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