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June 06 2023
A più di una settimana dal naufragio avvenuto lo scorso 28 maggio davanti a Lisanza, nel Lago Maggiore, di una barca chiamata «Good…uria» che era stata affittata da un gruppo di agenti segreti (22 persone tra donne e uomini più due di equipaggio) sia dell’Aise il servizio segreto italiano per l'estero, che del Mossad, il servizio segreto dello Stato d'Israele che si occupa delle operazioni all'estero non si ferma l’ondata di notizie false che circolano sulla vicenda. Alla gita erano assenti gli agenti dell’Aisi, l’agenzia di intelligence che ha compiti di informazione, sicurezza e di controspionaggio all'interno del territorio nazionale. Un dettaglio non da poco. Strano vero? Niente affatto, visto che non c’èra nessuna operazione in corso e basterebbe questo a far morire sul nascere lo scoop. Ma nonostante sia noto a tutti che la barca si è rovesciata a causa di una tromba d’aria che ha investito in pochi secondo l’imbarcazione, sulla tragica morte di Anna Bozhkova, 50 anni, (moglie dello skipper Claudio Carminati che è indagato per la strage), di Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, 53 e 62 anni, del cittadino israeliano Shimoni Erez di 53 anni, da giorni alcune testate italiane e ora anche israeliane provano a riscrivere i fatti.
Andiamo con ordine; non appena accaduta la tragedia ci è stato raccontato che gli agenti segreti si trovavano sulla barca per effettuare dei sopralluoghi, dei pedinamenti e per installare sistemi di monitoraggio oppure erano nell’area per scambiarsi documenti o delle persone. Poi è stata evocata la pista svizzera (che è sempre di moda) a proposito di conti bancari segretissimi che i 22 agenti seguivano naturalmente dalla barca. Siccome non faceva abbastanza ridere ecco spuntare l’immancabile pista russa con i 22 agenti travestiti da turisti alla caccia di facoltosi oligarchi che vivono nella zona.
Qualche ora di pausa ed ecco la nuova versione: gli 007 erano nella zona per scoprire traffici di armi tra l’Iran e la Russia e «l’alta densità nella provincia di Varese di piccole, medie e grandi imprese di svariati settori strategici collima con questo scenario». I soldi? Fermi tutti perché la prova dei traffici troverebbero nelle immancabili banche svizzere «dove giacciono gli immensi capitali che consentono le operazioni immobiliari in Italia» il loro terminale senza dimenticare che ci fanno notare come «le presenze russe sono aumentate, in un composito elenco di putiniani, doppiogiochisti, spie, mogli e amanti di magnati con due mete: di là le banche di Lugano, di qui il quadrilatero della moda». In tutto questo c’è anche un'interrogazione parlamentare sul naufragio dei deputati di + Europa, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, che chiedono al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani di fare «chiarezza su questa missione segreta». Ma non è tutto, perché i parlamentari vogliono anche sapere «se sia stata presa in considerazione l'ipotesi di un attentato». Questa mancava. A finire nella tempesta mediatica pure il ristorante stellato «Il Verbano» nel quale avrebbe cenato, naturalmente in gran segreto, anche premier d’Israele Benjamin «Bibi» Netanyahu. Gli ingredienti per costruire una spy story ci sono tutti: gli agenti segreti in gita su una barca, la presenza di cittadini dell’Europa dell’Est che vivono nell’area, le aziende della zona, il confine con la Svizzera e le sue banche senza dimenticare che nell’area vivono alcuni ebrei ortodossi «che in passato hanno dato delle feste frequentate da cittadini americani». Ve li immaginate gli ebrei ortodossi dare le feste? Si è detto che il mondo si è interessato a questa vicenda ma in realtà giornali prestigiosi come il New York Times hanno bollato come fake news queste ricostruzioni prive di qualsiasi riscontro oggettivo. Come abbiamo già scritto in precedenza quello che sappiamo è che lo scorso 28 maggio 2023 un evento atmosferico raro, quanto improvviso e tragico, ha travolto una barca che si è rovesciata e quattro persone sono morte. L’agenzia di stampa Agi ha scritto che il medico legale «ha accertato che le vittime che sono morte per annegamento e che non presentano segni di lesioni e la Procura ha ritenuto di non effettuare ulteriori accertamenti». Dovrebbe bastare. Ora in assenza di prove la cosa migliore sarebbe quella di smetterla di pubblicare articoli fantasiosi anche solo per il rispetto delle vittime e delle loro famiglie. Ma forse a chi vuole lo scoop ad ogni costo è chiedere troppo.