(Ansa)
Difesa e Aerospazio

Lancio di Ariane 6, perché questo razzo è così importante per l’Europa

Primo lancio riuscito per il nuovo razzo europeo Ariane 6, che ieri, 9 luglio, alle 21:01 italiane (15:01 nella Guyana francese), ha eseguito il suo primo “lift-off” in assoluto, partendo dal centro spaziale europeo di Kourou.

Per l’Europa dello spazio una tappa fondamentale, poiché dopo il ritiro dal servizio dello Ariane 5, avvenuta nel 2023, di fatto le nazioni del vecchio continente erano prive di un razzo con grandi capacità di carico. Non a caso, infatti, prima del lancio il direttore generale dell'Agenzia spaziale europea (Esa) Josef Aschbacher, aveva scritto sul social X: «Ariane 6 riporterà l'Europa nello spazio e farà la storia».

Il lancio di ieri era atteso da molto tempo, lo sviluppo dell'Ariane 6 era iniziato alla fine del 2014 e il suo debutto era originariamente previsto per il 2020, ma la tempistica è slittata a causa di problemi tecnici e fattori imprevedibili come la pandemia, che di fatto hannorallentato la costruzione facendo perdere due anni al progetto e spostandone l’entrata in servizio soltanto dopo il ritiro del suo predecessore Ariane 5 che, dal 1996 allo scorso anno aveva effettuato 117 missioni.

In quel periodo a portare nello spazio i satelliti era stato soltanto il razzo Vega, che però è considerato un piccolo lanciatore data la più limitata capacità di carico. L’importanza dell’indipendenza europea quanto a lanci spaziali è di particolare importanza sia per poter svolgere i molti programmi dell’Agenzia spaziale Esa nei tempi previsti, sia per motivi commerciali. L’alternativa sarebbe stata quella di ricorrere e dover dipendere dal razzo Falcon 9 di SpaceX e da altri razzi stranieri – ma ora esclusi i russi - per trasportare fuori dall’atmosfera grandi carichi utili. Tale situazione sarebbe stata difficilmente gestibile a causa del fatto che la legge statunitense prevede che la priorità dei programmi vada a quelli nazionali, soprattutto se militari.

Ma ieri, dopo un leggero ritardo dovuto a un problema di acquisizione dei dati, la prima missione di Ariane 6 ha permesso la messa in orbita una serie di satelliti. Non tutto è filato liscio, pochi minuti prima del rientro previsto, un’anomalia le cui cause sono in stato di accertamento ha causato un arresto prematuro del motore dello stadio superiore, interrompendo le attività finali della missione. Questo problema tecnico ha impedito al razzo di completare il suo viaggio di ritorno sulla Terra, limitando così la dimostrazione delle sue piene capacità. Nonostante l’intoppo la missione ècomunque considerata un successo: «Siamo sollevati ed emozionati» ha commentato Aschbacher, «lancio riuscito di un nuovo razzo pesante è un risultato storico che non avviene tutti i giorni. Accade una volta ogni due o tre decenni».

Non si tratta di un eccesso d’ottimismo quanto del fatto che Ariane 6 è un programma che finora ha dovuto superare una notevole quantità di sfide a cominciare dal costo, quattro miliardi di euro, giustificato dall’impiego di una tecnologia all'avanguardia che integra innovazioni come la stampa tridimensionale di talune componente la saldatura ad attrito, tecniche che consentono processi di produzione più rapidi ed economici.

Disponibile in due configurazioni, il "62" con due booster laterali a combustibile solido e il "64" con quattro booster, Ariane 6 è equipaggiato per gestire una vasta gamma di carichi utili. Il suo stadio superiore, progettato con la capacità di arrestarsi e riavviarsi più volte, consente posizionamenti precisi dei satelliti.

Il salto tecnologico non è stata una scelta azzardata bensì necessaria, stante l’arrivo sul mercato dei lanciatori di razzi moderni come quelli di SpaceX, creati con un approccio innovativo. I razzi Falcon 9 dell'azienda americana, celebri per la loro riutilizzabilità, hanno rivoluzionato i modelli tradizionali e ridotto significativamente i costi dei lancicostringendo l’Esa a creare un razzo che potesse essere competitivo.

Sistemati i malfunzionamenti riscontrati, Ariane 6 dovrà concretizzare una serie di missioni previste dai contratti già stipulati, tra i quali un accordo multi-lancio per distribuire la costellazione dei satelliti di Amazon per la distribuzione del segnale internet.

Lucia Linares, responsabile della strategia di trasporto spaziale dell'Esa, ha spiegato ai media: «Abbiamo un portafoglio ordini pieno e ciò sottolinea la fiducia del mercato nel nuovo razzo». Il grande investimento fatto, che comunque ha comportato una grande ricaduta industriale e generazione d’indotto, è quindi servita per sostituire un vettore, Ariane 5, cheha dominato il mercato dei lanci commerciali per decenni. Ariane 6 si pone quindi come successore ulteriormente sviluppabile, anche se la piena riutilizzabilità a cui mira l’Europa di Bruxelles potrebbero non essere pronta prima del 2030.

Intanto da oggi l'Esaanalizzerà i dati di questo primo volo per poter affinare gli ambiti di miglioramento, come ha confermato Aschbacher: «Questo è solo il primo passo, abbiamo ancora molto lavoro da fare ma siamo concentrati sul cambiamento del trasporto spazialeeuropeo».

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