L'antica storia del viola, il colore del 2018

Il colore più "complesso" della scala cromatica. Per questo il viola è stato scelto dal Pantone Color Institute come colore del 2018. Nella sua sfumatura fluo ben rappresenta la complessità dell'epoca in cui stiamo vivendo fatta di violenza e spiritualità, di magia e storia e di suggestioni che passano dal virtuale al reale in pochi clic.

Perché il viola è il colore del 2018

In un articolo pubblicato dal New York TimesLeatrice Eiseman - direttrice dell'Istituto che guida le scelte cromatiche delle case produttrici dei colori che poi verranno utilizzati nel design, nella moda e nell'architettura - ha spiegato che il viola "E' il più complesso dei colori perché è frutto della fusione di due opposti ovvero il caldo rosso e il freddo blu che insieme creano qualcosa di unico".

La storia del viola, inoltre, è antichissima. Veniva prodotto, nella sua sfumatura porpora, nella città fenicia di Tiro dal muco delle lumache di mare.

Era occasione di commercio costosissimo e da Tiro, via nave, veniva portato verso Gerusalemme ed era oggetto di saccheggi e furti da parte dei predoni del mare. 

Colore nobile e sacro

In seguito il viola è stato il colore della Chiesa e della nobiltà. La Regina Elisabetta I d'Inghilterra, nel XVI secolo, aveva vietato ai suoi sudditi di portare abiti viola e il nobile colore veniva indossato solo dai più stretti membri della royal family.

Si è dovuto attendere fino al 1856 perché il viola fosse prodotto sinteticamente grazie a una casuale scoperta del chimico William Henry Perkin che lo scoprì nel tentativo di elaborare un vaccino contro la malaria.

Il New York Times ricorda che il viola, in meteorologia, viene utilizzato per indicare i fenomeni atmosferici più violenti e  il National Weather Service in occasione dell'uragano Harvey ha dovuto utilizzare due nuove sfumature di viola per indicare la potenza delle piogge.

Il colore dell'anima

Il viola è, però, anche il colore della meditazione e viene utilizzato dalla New Age come colore profondamente spirituale. Era viola la pioggia di Prince con la sua Purple Rain così come viola sono, nella mitologia, gli unicorni più rari e magici

In teatro indossare il viola porta sfortuna anche se in pochi sanno il perché. Anche in questo caso le radici della scaramanzia hanno un fondamento di verità storica. Nel Medioevo e nel primo Rinascimento il periodo, per antonomasia, nel quale la vita teatrale era più florida era quello del carnevale che, alla sua conclusione, lasciava spazio alla Quaresima.

Nel corso dei 40 giorni precedenti alla resurrezione del Cristo la Chiesa imponeva la chiusura dei teatri su cui venivano affissi dei drappi viola in segno di lutto e penitenza. Chiaramente nel corso di quei 40 giorni i teatranti non potevano lavorare e non guadagnavano nulla ed era il momento dell'anno più difficile per attori, registi e drammaturghi. Ecco, perché, da allora, il viola è associato alla sfortuna in teatro.

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