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March 31 2020
Altro che aumento dei voli privati per poter aggirare le restrizioni imposte dai governi a causa della pandemia, o per sopperire alla mancanza di collegamenti aerei commerciali, come riportato erroneamente da certa stampa, sarà proprio l'aviazione d'affari, come parte di quella generale, come ramo più delicato del comparto aerospaziale, a pagare il prezzo più alto a causa dell'epidemia. Ma è anche quella che ha permesso il ritorno a casa di decine di migliaia di persone nel mondo.
A dispetto dell'immagine che in generale si ha del cliente tipo di un jet privato, magnati della finanza e amministratori delegati di grandi industrie, celebrità e campioni dello sport, questi voli sono spesso usati per collegare aeroporti decentrati velocizzando il trasporto e la consegna di merci preziose e urgenti, o garantire il trasporto rapido di personale altamente qualificato. Ma ora che il lockdown riguarda tutto il mondo, le principali compagnie aeree di voli d'affari registrano un calo deciso delle ore di volo: tengono soltanto i voli d'emergenza e per il trasporto di organi per i trapianti, di materiale sanitario e d'emergenza.
La società di consulenza Mckinsey & Company calcola che se la pandemia sarà dichiarata finita entro l'estate, il comparto non potrà riprendere il suo volume iniziale, quello prima della crisi, soltanto nell'aprile 2021.
Negli Usa, nazione dei voli privati per antonomasia e dove il numero di lavoratori del settore è di oltre 1,2 milioni, il calo è del 40%; in Europa il London City Airport nell'ultimo mese ha registrato un calo del 35%. Di fatto il problema è aggravato dalla caratteristica delle aziende del settore aerotaxi e corporate, che per la maggioranza sono di piccole e medie dimensioni e per questo potrebbero non avere accesso a sistemi di credito.
Secondo l'analisi pubblicata dalla piattaforma per il noleggio di jet Tuvoli, negli Usa sarebbero attivi 573 operatori, tra quarti dei quali ha meno di cinque aeromobili in flotta. Ciò che e meno noto è che anche l'aviazione privata è in prima linea con i soccorritori in tempi di crisi e le piccole aero ambulanze garantiscono il rimpatrio di chi si trova all'estero in condizioni di non poter usare un volo di linea. Il limite sta ovviamente nel fatto che non è possibile, sui piccoli jet, garantire l'isolamento batteriologico come avviene per esempio sui velivoli militari. Ma in caso di traumi o altre situazioni permettono massima sicurezza.
Sul fronte del trasporto personale e delle possibilità di contagio il noleggio di un velivolo d'affari consente di ridurre il rischio fino al 30%. Le cabine sono accuratamente disinfettate e preparate perché c'è il tempo per poterlo fare, l'esposizione con altre persone è ridotta al minimo (massimo 6-8 persone per aereo), e gli equipaggi, per riposizionarsi, evitano di usare collegamenti collettivi e ricorrono, ove le distanze lo permettono, a mezzi privati. Bisogna considerare che i piloti delle compagnie executive lavorano meno degli altri, normalmente hanno tempi di permanenza in servizio che variano tra 8 e 20 giorni al mese, quindi sono meno esposti ai contagi.
Negli Usa nell'arco dell'ultimo mese l'operatore JSG, specializzato nel trasporto charter di squadre sportive (Nba, Nfl, eccetera) ha rimpatriato 11.500 persone, perlopiù atleti, funzionari governativi, dirigenti, ma anche squadre di lavoratori specializzati che si sono trovati nell'impossibilità di tornare. In Europa la European business aviation association ha organizzato un centro risorse Covid-19 che include restrizioni aggiornate sui viaggi Paese per Paese ma anche la possibilità di mettere a disposizione un aeroplano per missioni di rientro. Non soltanto, gli Aeroclub italiani di Milano, Roma e Catania hanno messo a disposizione la loro flotta e i loro piloti istruttori gratuitamente alle istituzioni per il trasporto di medici e materiali potendo atterrare su piste corte e distribuite in modo capillare sul territorio.
Infine c'è anche chi, pensando al dopo, a quale considerazione del viaggio aereo collettivo avrà per anni la gente dopo questa tragedia, approfitta per acquisire aeromobili usati da chi ha annunciato crisi aziendali molto pesanti e ripartirà offrendo voli privati a prezzi concorrenziali. Dunque ancora una volta l'immagine di "aviazione di lusso" sta stretta a una comparto che per la società è un fenomenale indicatore di benessere: è infatti il primo a risentire dell'arrivo delle crisi, ed è il primo a reagire nella ripresa. Accadde agli albori dell'aviazione nel 1923, poi nel 1939 e nel 2007. Si ripeterà entro la fine del 2020.
Quattro velivoli Piaggio Avanti II della società di aviazione d'affari Oyonnair, con sede a Lyon-Bron, sono stati impegnati nell'evacuazione di pazienti malati di Covid-19 trasportandoli dove, per caratteristiche dell'aeroporto, gli Airbus 330 dei reparti militari francesi non possono atterrare. Tra il 27 e il 29 marzo i quattro aerei di costruzione italiana hanno effettuato trasporti a rotazione caricando i pazienti a Dôle e Montbéliard e portandoli presso le strutture ospedaliere in Nuova Aquitania. Ogni aereo trasporta due piloti e due pazienti accompagnati da due membri dell'equipe medica, le missioni durano da 4 a 7 ore comprese le operazioni di protezione, mediante vestizione e svestizione dell'equipaggio, che passa i controlli aeroportuali attraverso percorsi protetti e riservati. Oyonnair è una compagnia aerea charter francese specializzata nel trasporto commerciale, medicale e merci. La sua flotta conta attualmente dodici aeromobili, nove Piaggio Avanti II e tre Cessna 510 Mustang. Opera da quattro basi principali in Francia: aeroporti di Lione Bron, Parigi Le Bourget, Rennes e Marsiglia. Una società sussidiaria di assistenza e manutenzione fornisce assistenza e riparazioni a Parigi Le Bourget. Oyonnair è considerato un pioniere europeo nell'uso di velivoli a turboelica per il trasporto di organi e medici, che rappresenta il 60% del mercato francese dei voli medevac effettuati con aeroplani turboelica. Dal 2015 la compagnia utilizza anche velivoli italiani Piaggio Aerospace Avanti II, bi-turboelica ad alte prestazioni che per questo impiego si è rivelato il mezzo migliore, molto veloce ma anche in anche grado di operare scali con piste relativamente corte. Negli ultimi dodici mesi Oyonnair ha totalizzato oltre 3.000 ore di volo e 500 missioni con un tasso di disponibilità del 98%, indicatore dei più alti standard di affidabilità dell'aeroplano italiano e delle sue prestazioni, nonchP dell'affidabilità del reparto post-vendita, recentemente riorganizzato dal costruttore di Albenga attualmente in amministrazione controllata e in cerca di un compratore.