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January 16 2018
Hanno in comune la bellezza e la giovane età. Sono le ragazze della Corea del Nord, le cheerleader o le musiciste della banda militare che, se gli accordi con Seul andranno a buon fine, parteciperanno alle Olimpiadi invernali del Sud dal 9 al 25 febbraio.
Ma per andare ai Giochi insieme agli atleti ammessi, tutte loro devono soddisfare prima alcuni rigidissimi canoni imposti dal regime di Kim Jong-un.
Le squadre della bellezza, così sono state ribattezzate, sono composte da 20enni che devono essere più alte di un metro e 63 centimetri (ovvero cinque piedi e tre pollici), devono dimostrare di saper seguire una coreografia in sincrono (per quanto riguarda le ragazze pon-pon), aver frequentato la scuola di musica nazionale, di provenire da una buona famiglia ed essere devote al dittatore.
Non a caso la moglie di Kim Jong-un, Ri Sol-ju, che avrebbe 28 anni (ma il condizionale è d'obbligo), proverrebbe da una famiglia nobile del Paese. E, in base alle informazioni in possesso dei servizi segreti sudcoreani, anni fa avrebbe frequentato un corso di canto e sarebbe stata membro proprio della squadra di cheerleader nazionale. Squadra di 21 giovani che al ritorno in patria sarebbe stata rinchiusa in un campo di lavoro dopo aver parlato di ciò che aveva visto in Corea del Sud. Ma questa storia sembra non impressionare le nuove leve.
Durante i colloqui intercorsi con la Corea del Sud, Pyongyang ha espresso il desiderio di voler far partecipare alle Olimpiadi una delegazione di alto livello composta dagli atleti che rappresentano il Comitato olimpico del popolo, una squadra di ragazze pon-pon e una compagnia d'arte, più un gruppo di visitatori e un gruppo dimostrativo del Taekwondo. A tale proposito le cheerleader che parteciperanno all'edizione del 2018 saranno chiamate a esibirsi attraverso vistoseacrobazie,come piramidi e tumbling, di cui faranno parte anche dei giovani a sostegno delle coreografie.
E non è la prima volta che le cheerleader di Pyongyang escono dal loro Paese. Le giovani fecero la loro prima comparsa ai Giochi Asiatici del 2002 a Busan, una città della Corea del Sud. L'evento fu uno spettacolo memorabile in cui si esibirono quasi 300 ragazze pon-pon che arrivarono in città via nave sventolando la bandiera delle due Coree unite.
Un capitolo a parte riguarda le musiciste di Kim Jong-un. Coloro che suonano uno strumento provengono dalla band nazionale e per lo più hanno studiato alla prestigiosa Kim Il-Sung University.
Tutte giovani preparate (e famose) ma la cui presenza al Sud è ancora in discussione. Il gruppo militare femminile che Pyongyang vorrebbe inviare all'evento sportivo di febbraio si chiama Moranbong band ed è stato fondato nel 2012 dall'attuale leader nordcoreano, Kim Jong-un.
Nato sul modello delle Spice Girls sono una band pop che potrebbe unirsi alla delegazione di atleti, musicisti dell’orchestra e cheerleader che prenderanno parte alle Olimpiadi sudcoreane, ma a patto che l'abbigliamento e lo stile della performance delle giovani non sia un tributo alla dittatura di Kim Jong-un, oltre che ai suoi progressi in campo missilistico, ma solamente un omaggio ai Giochi.
La Moranbong band, sempre in divisa, è infatti molto popolare per l'esecuzione di canzoni propagandistiche. Anche se, a onor del vero, ha una parte del repertorio dedicata anche a brani più commerciali, come la colonna sonora del film Rocky, Eyes of the tiger del 1982. Canzoni che potrebbero aiutare le gioavani cantanti-musiciste a vincere la diffidenza di Seul.
Un discorso diverso riguarda invece l’orchestra nordcoreana di 140 membri, che andrà al Sud per tenere concerti a Seul e a Gangneung, località a circa 240 chilometri a est della capitale che ospiterà alcune gare. Se tutto fosse confermato, uomini e donne verrebbero ammessi a far parte del ricco programma insieme alla proposta fatta da Seul di un'unica squadra di hockey femminile per le due Coree. Ma di questo se ne dovrà riparlare in un nuovo round tra i Paesi.